Nella combo a sinistra Stefania e Sara Luce nel 2009 e a destra madre e figlia oggi. Massimo Percossi/ANSA

di Maria Letizia Salvo

Dieci anni dopo la morte di 309 persone per il terremoto che ha piegato L’Aquila sono varie le iniziative commemorative preparate dal comune.

Stasera alle 22.30 avrà luogo la fiaccolata commemorativa organizzata dalle famiglie delle vittime e terminerà alle 3.23 del mattino seguente con i 309 tocchi della campana della chiesa di Santa Maria del Suffragio. Durante l’intera giornata di sabato 6 aprile verrà proclamato il lutto cittadino, le bandiere saranno a mezz’asta.  La città porta ancora troppe cicatrici che ha ricevuto nel 2009: il dolore dei cittadini è ancora molto, ma i danni agli edifici e all’architettura della città non sono stati risolti. I monumenti da restaurare sono ancora 45 anche se nel 2015 è stata riaperta la Basilica di San Bernardino e negli anni successivi anche altri edifici hanno potuto riacquistare valore. L’immagine che ha simboleggiato i 10 anni che ci separano dal lontano 2009 è quella di una madre e di una figlia. Stefania e Sara Luce hanno vissuto il dolore del terremoto sulla loro pelle e i loro occhi stanchi catturati dalla foto scattata alcune ore dopo la tragedia ce lo ricordano. Ma quello che leggiamo nella foto scattata pochi giorni fa è la determinazione che le ha portate a riempire di nuovo i loro occhi di luce.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *