di Maria Letizia Salvo

“Come sarei, chi sarei, se nella mia vita non ci fossero stati e non ci fossero i libri”. È il leggere che ci regala emozioni, ricordi e speranze oppure sono i libri che viviamo che, come viaggi senza tempo, lasciano un’impronta nella nostra esistenza?  Nel suo romanzo Vite che sono la tua, Paolo Di Paolo annega tra riflessioni ed intuizioni di una vita da lettore, si chiede cosa in fondo rimanga con noi di un romanzo… storie, gesti, sentimenti ma anche un fastidio, o solo una stretta al cuore. «Ma va tutto bene, purché non ritorni a mani vuote». È meraviglioso trovare in ogni riga, parola e sapore del libro l’armonia e la leggerezza con cui l’autore ripercorre la sua vita ed i suoi libri. Sì, i suoi libri. Perché ognuno conosce libri che hanno intrappolato attimi della propria vita, pagine consumate per quante volte sono state rilette. Ed è così che lo scrittore racconta i suoi, con gratitudine, esperienza, consapevolezza e con una quasi impercettibile gelosia. 27 romanzi, 27 storie, 27 anni trascorsi sfogliando pagine, da quando per la prima volta, riconoscendo un libro sotto la carta regalo, lo ha scartato con lo stesso entusiasmo che ha definitoil suo essere lettore e scrittore.

Paolo Di Paolo, Vite che sono la tua, Editori Laterza

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