“Cari populisti, lo avete capito. La festa è finita. Per troppo tempo avete tirato la corda dei nostri sentimenti. L’avete tesa troppo, e si è spezzata.” Inizia così il manifesto apparso su Facebook del movimento delle “sardine”, nato dall’iniziativa di quattro ragazzi bolognesi che in poco tempo sono riusciti a mobilitare migliaia di persone contro la Lega di Matteo Salvini. La prima protesta, “6000 sardine contro Salvini”, è avvenuta a Bologna, in piazza Maggiore, il 14 novembre, proprio mentre, poco lontano, nel PalaDozza, l’ex Ministro degli Interni dava il via alla campagna elettorale per le regionali in Emilia-Romagna. Grazie all’incredibile successo mediatico, le sardine in poco tempo hanno riempito altre piazze emiliano-romagnole, come Modena e Rimini, e sono già in programma molte altre manifestazioni in tutta la penisola, da Genova a Napoli, passando per Firenze e Roma. Le sardine rappresentano quella parte dell’elettorato stanca del modo di far politica di Salvini, il quale senza dubbio estremizza un linguaggio e dei comportamenti che sono tuttavia propri della maggior parte della classe politica italiana attuale. Il movimento guarda al centro-sinistra e cerca di svegliare da un lungo letargo quei politici che, per sete di consenso, hanno osteggiato Salvini utilizzando i suoi stessi metodi.

La protesta è nata originariamente in opposizione alla Lega in vista delle regionali in Emilia-Romagna. Qui infatti si giocherà una partita importantissima che potrebbe avere ripercussioni politiche sull’Italia intera. L’attuale presidente Stefano Bonaccini del Pd correrà per la rielezione contro la senatrice leghista Lucia Borgonzoni. I due candidati, dai sondaggi,, sembrano avere un consenso pressoché equivalente, il che renderà queste votazioni un testa a testa sul filo dei voti. Bonaccini ha dalla sua la fama di ottimo amministratore locale e vorrebbe perciò mantenere il voto su un piano regionale, evitando dunque intromissioni da parte dei compagni di partito, oggi al governo nazionale. Salvini sembra invece essere il vero protagonista della campagna elettorale del centro-destra: come suo solito visiterà il territorio in lungo e in largo, organizzando comizi in ogni città dell’Emilia-Romagna, cercando di attirare, grazie alla sua popolarità e alle sue innegabili capacità propagandistiche, più voti possibili alla Lega. L’incognita della partecipazione alle elezioni del Movimento 5 Stelle è stata svelata dopo una rocambolesca votazione sulla Piattaforma Rousseau: la linea del capo politico Luigi Di Maio, ovvero quella del non candidarsi, è stata battuta e i 5 stelle presenteranno una loro lista in Emilia e in Calabria. Ovviamente questa mossa non sarà certo d’aiuto in quella che, ormai, dovrebbe essere la comune battaglia di Pd e M5S contro la Lega. Infatti c’è la possibilità che una lista pentastellata possa togliere voti a Bonaccini, regalando di fatto la vittoria alla Borgonzoni.

In cosa si tradurrà il movimento delle sardine e quale ruolo avrà nelle prossime elezioni ce lo dirà solo il tempo, ma per la prima volta il centro-destra, vincitore indiscusso di tutte le ultime elezioni in Italia, sarà messo in difficoltà, anche a causa di queste ampie e partecipate manifestazioni di piazza.

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