di Maria Letizia Salvo

Per il cinquantesimo anniversario della Batsheva Dance Company, la compagnia di danza fondata nel 1964 dalla celebre danzatrice Martha Graham e con sede a Tel Aviv, il regista Tomer Heymann ha nel 2015 diretto un docufilm che ricostruisce la vita e l’arte del ballerino e coreografo israeliano Ohad Naharin.

Naharin ha fatto della sua danza un’arte svincolata dalle costrizioni di movimenti semplici e puliti ma,  soffermandosi su ciò che il corpo riesce a comunicare, l’ha resa il risultato della sua storia. Le sue coreografie sono come poesie, racconti, sculture o quadri… il corpo si muove in modo frenetico, seguendo vibrazioni e ritmo dettati dall’ascolto di sé stessi.

Gaga è il suo contributo al mondo dell’arte. È un linguaggio da lui creato sia per i suoi danzatori della Batsheva Dance Company, sia per tutte le persone che desiderano fare esperienza di rendere il proprio corpo libero. Perché Gaga è proprio questo: “an experience of freedom and pleasure”, ovvero un’esperienza di libertà e piacere, come definita dalla stessa compagnia.

Il docufilm si apre proprio con un filmato girato durante le prove di una delle ultime coreografie per la compagnia israeliana: Naharin spiega ad una ballerina come cadere per terra. Cadere è abbandonarsi alla gravità, senza controllo. Il controllo non esiste in Gaga: l’energia dei corpi in movimento nasce infatti da una quasi ossessiva ricerca dell’attimo successivo. Gaga è scoprire la potenza dell’immaginazione e gridare senza il bisogno della voce.

Tomer Heymann ha scelto di raccontare la storia di un tale gigante della danza da diversi punti di vista: la voce di Naharin e le sue riflessioni accompagnano lo spettatore tra i numerosi spezzoni di coreografie pensate o interpretate da lui, tra ricordi della sua formazione come danzatore e artista e tra i momenti più influenti della sua vita privata.

Nella sua vita ha ballato e studiato al fianco di Martha Graham, Rudol’f Nureev, Peter Martins e molti altri. Ha sposato Mari Kajiwara, prima ballerina della compagnia di Alvin Alley, e ha condiviso con lei moltissimi dei suoi lavori. Il loro è stato un amore sincero e autentico, tanto che sembravano un corpo solo quando ballavano insieme.

Nel 1990 gli fu data la direzione artistica della Batsheva Dance Company e da allora ha sviluppato il suo linguaggio Gaga fatto di ritmi diversi mescolarsi, movimenti ripetuti con angoscia ed ostinazione.
La sua opera più celebre è Deca Dance, nella quale ha ripresentato parti dei suoi lavori più belli per la Batsheva, la quale testimonia il suo percorso artistico incredibilmente significativo. Le sue coreografie abbracciano la cultura israeliana nelle musiche, nei suoni, nei gesti, nei costumi e nelle intenzioni.

‘Mr Gaga, anima e corpo di un genio della danza’ racconta Ohad Naharin e la sua emancipazione attraverso la danza.

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