di Ginevra Floris

Una goccia d’oceano mi scivola in gola quando

ho sete. Ho granelli di sabbia fra i denti e

sulle labbra morse, si mischiano al sangue.

Ho una pupilla che è un mare dall’allegria,

una spiaggia d’inquietudine è l’altra. Sono

un universo di fantasie e contraddizioni.

Non sono un uomo, solo i suoi pensieri

e le loro conseguenze. E a piedi scalzi

vago per questa terra, che non mi appartiene,

di cui sono ospite. A braccia chiuse e a

cuore aperto amo, in balia di questa

immaginazione. Tu sei polvere di stelle centenarie,

ed io che t’osservo e scrivo i miei versi

canto delle costellazioni che hai sul viso,

ogni volta che mi dedichi un sorriso.

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