di Camilla Miroballo, I F
Ansia, protagonista indiscussa delle giornate di molti, amica di pochi. Spesso infatti, soprattutto in questo momento complicato, siamo portati a confrontarci con un senso di oppressione incalzante o magari un mal di testa insistente. Anche se non ne siamo consapevoli e apparentemente attribuiamo le cause ad altro, in realtà molti sintomi sono riconducibili proprio a lei. Questo però non deve affatto intimorirci, al contrario; l’ansia viene per farci incontrare il nostro lato migliore.
Come ci insegna Pietro Fornari con il suo libro “il linguaggio segreto dell’ ansia”, non bisogna temerla, ma imparare a riconoscerla; proprio perché è un’ entità sofisticata, composta di mille e sottili sfumature. Conoscere, come in molti casi accade, aiuta a rapportarsi in maniera ottimale e produttiva con ad un problema, una situazione o anche un sentimento. Bisogna imparare nuovamente ad ascoltarci, cosa che, a causa della frenesia in cui il nostro tempo ci costringe a vivere, non siamo più abituati a fare.
“Il linguaggio segreto dell’ansia” ci insegna, che non è mai troppo tardi per scoprire sè stessi; percorrendo le infinite strade della nostra emotività.
Crescere, per me, significa anche essere più immersi in ciò che viviamo, prestando ascolto e cura a desideri, sogni e sentimenti partoriti da una nostra dimensione nascosta, ma di importanza pregnante, dal momento che ci rende ciò che siamo.
Considerare superflua la propria emotività o d’impaccio qualcuno che si confronta con questa, porta a considerare come “erronea” o da eliminarsi anche l’ansia, in quanto spesso si pensa che in una quotidianità incalzante e aggressiva non trovino posto gli stati d’animo. Siamo portati a voler “correggere” ciò che dovremmo invece accogliere, cronicizzandone, di fatto, i sintomi e, così facendo, sbagliamo.
Occorre, dunque, cambiare punto di vista, rivalutando ciò che accade, acquisendo l’abilità di trovare soluzioni alternative a problemi che forse non sono da considerarsi tali; il tutto è possibile solo guardando il mondo con occhi diversi. Occorre trasformare titubanze e paure nelle nostre più grandi alleate, che, se pur in modo inaspettato, potranno diventare fonte primaria di benessere.
Senza arrestarne il processo evolutivo, dovremmo poter permettere all’ “io” interiore di partorire la nostra personalità. Come riuscirci? È Pietro Fornari a spiegarcelo, medico e psicoterapeuta, che, in collaborazione con la rivista Riza Psicosomatica, individua e caratterizza gli innumerevoli volti dell’ ansia, fotografandone aspetti e sfumature, catturandone i segnali ed individuando i percorsi da seguire a seconda delle esigenze. Lo fa in un libro che, articolato in quattro diverse sezioni, fa luce su cause, tempi, luoghi e momenti della vita, per fornire poi, una serie di consigli mirati e di facile applicazione.
Un libro che, approcciabile da un pubblico ampio, dal linguaggio semplice e diretto , induce a riflettere, incoraggia un’introspezione più consapevole, apre ad una nuova concezione di sè.