di Maria Letizia Salvo

Il 16 ottobre del 1943 è stato uno di quei giorni che la città di Roma non deve più il dimenticare. Il 16 ottobre è il tragico giorno in cui 1259 persone furono rastrellate dal ghetto di Roma, spogliate di dignità e libertà, vittime di una disumanità folle e malata.

Il liceo Giulio Cesare, come ogni anno, ha voluto commemorare la deportazione degli ebrei di Roma e ricordarla come un avvenimento che non solo va celebrato ogni anno, ma che va tenuto vivo tutti i giorni. Per questo, nella Biblioteca ‘Beatrice Costanzo’ dell’Istituto, si sono riuniti la D.S. Paola Senesi e alcuni studenti che hanno letto diverse testimonianze nel corso della commemorazione.

La D.S. ha iniziato con una riflessione sull’’importanza della memoria, ci ha ricordato quanto è necessario  studiare, leggere, ascoltare le testimonianze. Ha poi fatto riferimento anche alla testimonianza di Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto, ricordandoci quanto sia stata terribile per lei l’alienazione totale, l’essere invisibili, un numero.

È intervenuta in collegamento anche Francesca Del Bello, presidente del municipio II, che ha sottolineato più volte quanto sia importante il compito di noi studenti nel prendere consapevolezza della follia sterminatrice che ha provocato gli avvenimenti del 16 ottobre, e in generale il fondamentale ruolo della scuola e degli insegnati. La presidente del municipio ha anche nominato alcune delle diverse iniziative che il II municipio propone in ricordo della nostra storia, per esempio l’apposizione delle Pietre di inciampo o la visita al Binario 1 della stazione Tiburtina, dal quale  sono partiti i treni carichi di persone senza futuro.

Infine è intervenuto l’assessore Emanuele Gisci, evidenziando più volte quanto la memoria non riguardi solo il passato, ma sia importante per il presente e soprattutto per il futuro. 

Due docenti del nostro istituto hanno poi menzionato alcuni dei progetti che la scuola segue per portare avanti la memoria storica; uno tra questi, una ricerca d’archivio, ha esaminato attentamente i registri degli anni ’37,’38,’39 conservati nell’archivio di scuola, individuando i nomi di circa 30 studenti espulsi dalla scuola perché ebrei.

A conclusione della commemorazione, alcuni studenti hanno letto testimonianze di diverso genere (articoli di giornale, brani di romanzi, poesie…) con una sincera commozione, consapevoli del peso e della responsabilità delle parole da loro pronunciate.

Ciascuno di noi dalla propria aula ha potuto ascoltare e partecipare all’iniziativa, attraverso un collegamento via Meet. Tra le tante incertezze del momento abbiamo potuto così vivere la certezza che la nostra scuola e il patrimonio della nostra biblioteca continuano a portare avanti con passione e impegno costante la vita del Giulio Cesare. La scuola è per i ragazzi una ricchezza: soprattutto nei momenti di difficoltà, come quello che la nostra epoca sta affrontando, essa continua le sue attività di riflessione, ricordo, confronto e formazione.

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