Novembre è senza dubbio da sempre un mese di cambiamento. E il novembre del 2020 certamente non fa eccezione. Come ogni mese di scuola dall’inizio della pandemia, la vita degli studenti è scandita dall’uscita del nuovo Dpcm, annunciato in diretta tv dal presidente Conte e commentato con sempre maggiore interesse e frenesia dalla maggior parte degli italiani. Il 6 novembre l’ultimo Dpcm ha definitivamente messo in lockdown gli studenti delle scuole superiori. Dopo neanche due mesi di scuola e dopo una settimana di Dad al 75%, anche il restante 15% di didattica in presenza è stato eliminato e ognuno si è ritrovato chiuso nella propria camera, con il computer o l’Ipad come unico compagno di banco. Viene dunque a mancare una delle parti fondamentali del vivere scolastico, ovvero la socialità. Socialità che ovviamente non vuol dire solo scherzare con i compagni, ma anche rapportarsi con i professori, in una relazione che tocca il punto più alto dell’esperienza formativa. Comunque, pur non essendo la situazione delle migliori, consola il pensiero che questo sia un piccolo sacrificio, e che va fatto per preservare le fasce più deboli della nostra comunità. E quindi tra una lezione su Meet, un compito su Classroom e le prime interrogazioni a distanza, entra nel vivo l’autunno scolastico, mentre le giornate si accorciano e compaiono già (a novembre!) le prime decorazioni natalizie.
Questo mese è cambiato veramente tutto. La seconda ondata si è esacerbata, costringendo anche i più scettici, tra cui esimi virologi e politici, a cambiare idea. È cambiato il modo di gestire la pandemia: da una gestione uniforme della penisola ad una divisione regionale in base alle aree di rischio. E dunque basta varcare un confine regionale per trovarsi a dover rispettare regole diverse e diverse restrizioni.
Infine è cambiato l’inquilino della Casa Bianca, cambiamento che inevitabilmente influirà su tutta la politica mondiale. I cittadini americani, dopo quattro anni di un’agitata presidenza Trump, hanno preferito la mitezza dell’ex vicepresidente Joe Biden. Il mondo ha osservato per giorni il farraginoso processo di spoglio dei voti, in una democrazia che, pur con i suoi limiti e le sue debolezze, ha dato comunque prova di una grande partecipazione democratica. E anche noi al Giulio, nel nostro piccolo, abbiamo cambiato i rappresentanti di Istituto.
Insomma questo mese porta cambiamento, e proprio su questo tema, tra libri, spettacolo, cultura, politica, attualità e sport, verterà questo numero de “Le Idi di Novembre”. Buona Lettura!