Di Maria Elena Blanda, Bianca Filippello e Lidia Pini Prato
Ai giorni nostri la comunità LGBT non è vista in modo tanto negativo quanto negli anni 70’. Il 28 giugno del 1969 è considerata la data simbolica nella quale nacque il movimento omosessuale contemporaneo. In quel periodo la polizia usava ogni tipo di pretesto per giustificare gli arresti delle persone omosessuali, che non commettevano alcun crimine. Nella notte tra il 27 e il 28 giugno 1969 la polizia, come suo solito, fece irruzione in un gay bar con l’obiettivo di arrestare; ma, diversamente dagli altri giorni, le persone all’interno del locale si ribellarono: la prima fra tutti fu Sylvia Rae Rivera, una donna transgender, che lanciò una bottiglia o una scarpa contro un poliziotto. Successivamente iniziò un periodo in cui ci si batteva per la propria liberazione, con la nascita di associazione che rivendicavano il diritto alla felicità.
Negli anni Ottanta il movimento di liberazione dovette affrontare l’epidemia dell’AIDS. Inizialmente chiamata con l’acronimo “GRID”, Gay-Related Immune Deficiency, a causa dell’idea comune che la malattia fosse una punizione rivolta alle persone gay da Dio. La comunità omosessuale e le varie associazioni diedero il via a campagne pubblicitarie che spronavano all’utilizzo del preservativo e combattevano la falsa credenza che il virus colpisse solo i gay.
La bandiera arcobaleno, la rainbow flag, è il simbolo più utilizzato e conosciuto del movimento di liberazione omosessuale. Fu creata nel 1978 dall’artista e attivista Gilbert Baker, in origine aveva otto colori ma, per ragioni di difficoltà e costo, ne sono rimasti soltanto sei. I colori simboleggiano l’orgoglio gay e i diritti gay. Gli otto colori della bandiera originale hanno dei significati ben precisi, ogni colore rappresenta un aspetto del movimento: il rosa la sessualità; il rosso la vita; l’arancione la salute; il giallo la luce del sole; il verde la natura; il turchese l’arte; il blu la serenità e il viola lo spirito.
La bandiera arcobaleno è stata utilizzata per la prima volta durante la Gay Freedom Day Parade di San Francisco nel 1978 e da quel momento non ha mai smesso di sventolare come simbolo della comunità LGBT. La bandiera arcobaleno ha un importante significato nella società odierna, non è usata soltanto durante i gay pride, che si svolgono ogni anno, ma è utilizzata nella vita di tutti i giorni, anche da importanti brand internazionali come la Calvin Klein, la Converse, la Levi’s, e tante altre che, da diversi anni, si sono schierati apertamente al fianco della comunità LGBTQ+ lanciando, nel mese del Pride, attività di marketing e comunicazione dedicate alla valorizzazione delle differenze.
Nonostante siano passati molti anni dalla “persecuzione” degli omosessuali e quest’odio nei loro confronti sia diminuito radicalmente, esistono ancora persone che ritengono giustificabili le discriminazioni di cui abbiamo parlato.