di Cecilia Andreozzi, II F

Nella notte tra il 14 ed il 15 marzo 2021 si è svolta per la sessantatreesima volta la notte più magica per la musica internazionale e la consegna dei premi più ambiti dai musicisti di tutto il mondo: la notte dei Grammy.

Come non è difficile immaginare, l’anno appena trascorso ha lasciato poco spazio al mondo dell’arte e della musica, a causa della pandemia che ha interessato l’intero pianeta, eppure la celebre accademia ha deciso, seppur in sicurezza di voler regalare ancora una volta un grande spettacolo  ai suoi  fan. La notte dei Grammy si sarebbe, infatti, dovuta svolgere tra il 31 gennaio e il 1 febbraio 2021 ma, come è avvenuto per i Golden Globe e La notte degli Oscar, gli organizzatori hanno preferito rimandare l’evento, per poterlo svolgere nel massimo della sicurezza, attuando tutte le norme necessarie ad evitare situazioni di pericolo a causa di un eventuale contagio sia dietro le quinte sia  sul palco; non di secondario impatto è stata, tra tutte le variazioni, la mancanza del pubblico  in sala. Il luogo scelto per la cerimonia  è stato, infatti, inusuale rispetto agli anni scorsi; parliamo del Convention Center di Los Angeles e dei numerosi momenti da remoto, precedentemente registrati dagli ospiti più attesi. La riorganizzazione della consegna dei prestigiosi premi è stata affidata nelle mani del direttore esecutivo Ben Winston, mentre è stato scelto per condurre il presentatore trentaseienne Trevor Noah, che ha accettato la sfida di gestire una serata, seppur così ben organizzata, del tutto fuori dal comune.  Sono, dunque, stati montati quattro palchi, sui quali gli artisti si sono esibiti circondati da piccoli raduni formati da alcuni dei colleghi artisti, candidati e ospiti, mentre altre fasi della cerimonia sono state spostate all’esterno. Inoltre, tutti coloro che hanno partecipato all’evento hanno dovuto sottoporsi obbligatoriamente al tampone per la prevenzione del virus, arrivando ad una spesa media per l’evento di 2.5 milioni di dollari. 

Questo pizzico di normalità e tradizione, nonostante gli ostacoli e le precauzioni, è stato costellato dalle esibizioni di numerosi artisti. Doveroso è ricordare la performance di Beyoncé, regina indiscussa della serata, che battendo ogni record si è aggiudicata  ben quattro premi, battendo il record di tutti i tempi, contando 28 vittorie nel corso della sua carriera. Un’ondata di emozione è stata successivamente portata in sala dalla cantante Megan Thee Stallion, incoronata miglior nuova artista, la quale ha voluto dedicare la propria vittoria alla madre scomparsa pochi anni fa. Non possiamo, inoltre, non nominare la giovanissima Billie Eilish, che dopo aver battuto ogni record di vendite e ascolti su tutte le piattaforme digitali ed il successo riscosso nel 2020, riconosciuto anche durante la scorsa edizione dei Grammy, ha portato a casa il titolo di miglior disco dell’anno con Everything I wanted. Le sorprese, però, non sono ancora finite, perché a lasciare il pubblico senza fiato ci hanno pensato anche le iconiche esibizioni della britannica Dualipa, la quale si è guadagnata il riconoscimento come miglior album di canzoni pop ed Harry Styles che ha aperto la serata con la sua Watermelon Sugar. Forte è stato, infine, il messaggio di protesta della cantautrice H.E.R che tra le polemiche  e gli apprezzamenti ha vinto come miglior brano dell’anno con la sua I Can’t Breathe, considerata inno contro le disuguaglianze.

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