di Marta Rigotti
Et omnibus dicere poteris hoc tibi carmen esse. Sì, è proprio la bellissima Your song di Elton John nella traduzione latina, Tibi carmen, di Martina Bettoni; una scelta per ricordare l’infanzia e la sua famiglia, oltre che per la musicalità, dichiara l’alunna della II A, che insieme ai suoi compagni di classe si è cimentata in un compito diverso dal solito: tradurre nella lingua di Cicerone e di Orazio la propria canzone preferita. Per alcuni studenti la lingua di partenza è stato l’italiano, come per la dolcissima Tui amore captus sum di Luigi Tenco, tradotta da Katarzyna Bafia. In altri casi l’inglese, come per Dulcia somnia, con cui Elena Barbuto ha tradotto Sweet dreams. Il brano musicale degli Eurythmics in latino non perde la sua energia: «Dulcia somnia faciuntur ex hoc. / Quis ego sum ut dissentiam?» Dal coreano, con l’aiuto di una traduzione in inglese, è partita Evelina Caperchi per far cantare in latino la sua band preferita, i BTS: «Sicut echo in silva dies redibit iterum, tamquam si nihil factum sit, vita perseverat».
Mentre con una raffinata scelta musicale Francesco Siciliano ha proposto Ophiusae domina di Rex Coccineus, al secolo i King Crimson, con il singolo Formentera Lady. Francesco ha tradotto un’immagine che sembrerebbe nascere in lingua latina: «Ibi allectatus, Ulixes amore captus est obscurae Circes, adhuc odor eius permanet, adhuc fascinatio eius», ma che è stata scritta in inglese solo alcuni decenni fa. Non sarebbe meno rap 21Questions di 50 Cent in latino: «Tuum risum vehementer diligo et haud volo videre te flere./ Habeo aliquas quaestiones quae mihi quaerendae sunt…», come mostrato da questa traduzione di Luca De Filippis. Aurora Mirra ha adattato il latino all’indie pop di Calcutta con il brano Quare mihi desis? Invece, sulle note heavy metal degli Iron Maiden, Marco Troilo ha reso The trooper in Miles, ferrea virgo: «Tuba canit, impetus incipit/sed in hac acie, nemo vincit./Acris fumi odor spiritusque equorum/dum me in certam mortem mergo». Le note di fuoco del christian rock degli Ashes Remain –Est ignis qui ardet in me –, sono state presenti grazie alla scelta di Umberto Giordani e del suo Mea finis. Si passa alle note profumate dei The Jab, tradotti da Valeria Morelli: «Nox sicut ciliorum nictatio./Ego puerulus sum et tu e vanilla es». Accettarsi per quello che si è «etiam cum lacrimae tuae cadunt/sed,quidam, nunc perfecta es»: è il tema di una canzone di Louis Tomlinson, tradotta da Maria Paola Russino. Lo stesso cantante è stato scelto da Angelica Ronci ma per un’altra canzone, che in latino ha preso il titolo di Solum animosus. E se l’angelico viso del suo amore passato dovesse far cantare parole latine a James Blunt? Costanza Vicari traduce: «Tu pulchra es, verum est./In frequenti loco tuum vultum vidi/et quid faciam nescio./Quin umquam tecum ero…».
Al papà Nicole Valora dedica una delle sue canzoni preferite, Meae vitae amor dei The Queen: «Meum amorem cepisti, et nunc me relinquis./Meae vitae amor, potesne videre?/Eum retro fer, eum retro fer./Ne extuleris eum a me/quia nescis/quam equidem valeat». Alla sua migliore amica Camilla Rondinini dedica invece le parole di un celebre brano musicale di Elisa:«Difficile erit veniam ab te petere/mundo, qui est id quod est./Ego in meo pusillo aliquid experior». Un adeguato spazio hanno trovato i classici della musica italiana con Meus cantus liber scelto da Andrea Scottoni e Anna et Marcus, che Eliana Renzi ha scelto di dedicare alla sua generazione, a volte «sovrastata dai sogni». Un omaggio ad un ex alunno del Giulio Cesare è stato offerto da Alessandro Diaconale, che si è divertito a tradurre le parole di una popolare canzone di Er Piotta, Pantherae oncae motus. Un altro romano, il giovanissimo Ultimo, canta latino grazie a Giulia Maturi e alla sua traduzione di Universi fragilius astrum. Come tradurre what it’s like della canzone I’m still standing? Secondo la ricerca di Edoardo Pecora il verbo più adatto in latino è adficior. E dunque Elton John canterebbe: Numquam poteris scire quid afficiatur, tuus sanguis, tamquam hiems, sicut glacies gelatur. Il Nunc ipsum di Giorgio Di Gesù è stata la bella traduzione del Right now degli One direction, da cui vi facciamo sentire qualcosa: «Velim ut tu hic, quod nunc ipsum mihi omnia nova sunt, mecum sis…».
È giunto il momento di chiedere alla loro insegnante, la prof.ssa Anna Smeragliuolo Perrotta, cosa si prova a correggere versioni tanto inusuali. «Si tratta di un esercizio come tanti altri che abbiamo svolto quest’anno, per raggiungere quelle che in didattica vengono chiamate “competenze”. Certo, è stato inaspettatamente piacevole: avvisavo in casa di non disturbarmi, perché avevo da correggere
dei compiti, ma apparivo seduta al mio pc a sentire musica e a non trattenermi dal ballare anche da seduta. Sì, perché dovete immaginare che i miei alunni non solo hanno opportunamente segnalato nelle note alla loro traduzione le spiegazioni delle soluzioni lessicali adottate, ma talvolta mi hanno anche suggerito modalità e situazioni di ascolto della loro canzone preferita. Mi piace come sanno mettersi in gioco e io mi metto in gioco con loro. Alcuni ragazzi hanno tradotto addirittura tutta la canzone, nonostante io avessi assegnato solo da tradurne una o due strofe, e questo significa che hanno provato gioia nel lavoro che stavano svolgendo. Magari le traduzioni sono ancora imperfette e necessitano di un ulteriore labor limae, ma intanto abbiamo raggiunto altri significativi obiettivi».
Con le lezioni a distanza è necessario trovare nuovi modi per rimanere “connessi”: in ogni senso. Le scelte delle canzoni da parte della II A spesso hanno voluto trasmettere un messaggio di speranza e l’auspicio di tornare alla vita normale al più presto.
«Nos omnes stellae sumus, nos elapsuri sumus./ Noli sollicitare, olim videbis nos./Hoc quod eges prehendas, et viam tuam sumas/et desiste flere effuse»: gli Oasis sono stati tradotti da Elena Sofia Cerroni per ricordare che la vita è breve per piangere troppo.
«Ubi nimbi pluere incipiunt/accende ignem quem extinguere non possunt/Nomen tuum in illis splendentibus sideribus insculpe» sono invece le parole tratte da Noctes, la traduzione di Vittoria Bosch di The Nights dell’artista Avicii, scomparso nel 2018: la canzone è stata scelta dall’alunna per ricordare a sé e ai compagni che torneranno presto alla spensieratezza che caratterizzava la vita prima della pandemia.
Anche Giorgia Dodaro ha scelto una canzone che ci ricorda tutto quello che, nonostante il lockdown, può continuare a farci emozioniare e sentirci vivi: «Ego scio quod non solus sim/etiam cum solus sum./Ego scio quod non solus sim./Et rideo et fleo et me commisceo cum caelo ac cum luto». Parola di Jovanotti, anzi Adulescentuli!
La II A e la loro insegnante di Latino