di Angelica Foderaro

Qual è la prima cosa che farai adesso che sei diventato rappresentante d’istituto?

La prima azione sarà incontrare gli altri rappresentanti per cercare di capire quali sono i punti comuni dei programmi per presentare un progetto più lungimirante, ampio e solido alla dirigenza. Come, per esempio, è avvenuto lo scorso anno tra le quattro liste elette e che ha portato alla creazione dell’aula gestita: progetto approvato dalla dirigente, ma che a causa delle restrizioni anti COVID-19 e delle turnazioni scolastiche, non è stato possibile avviare.

Cosa vorresti dire ai ragazzi che ti hanno votato?

Vorrei semplicemente ringraziarli per la fiducia e vorrei dire a tutti i ragazzi, anche quelli che non mi hanno votato, che il mio intento è di rappresentarli nel miglior modo possibile, con onore e con rispetto.

Senti di avere una maggiore responsabilità confrontandoti con il quinto anno di vittoria di Factotum? 

Ogni anno che passa cresce sempre di più la responsabilità, perché il nostro obiettivo è di migliorare ogni anno. 
Questi cinque anni di vittoria dimostrano che i ragazzi hanno sempre percepito il grande impegno che ognuno di noi ci ha messo, nonostante Factotum non abbia mai cercato di vincere attraverso giochi elettorali, senza mai distribuire cornetti e dare feste per raccogliere qualche voto in più. 

C’è qualcosa di cui per te è importante parlare?

Si, del nostro obiettivo principale: riportare questo anno scolastico il più possibile alla normalità e far sì che gli studenti più piccoli possano conoscere la vera realtà comunitaria del Giulio. 

Qual è il punto del programma che ti sta più a cuore?

Non saprei sceglierne uno solo, poiché sono tutti punti che ritengo importanti, soprattutto perché noi di Factotum crediamo che questa sia molto di più di una lista con un programma, perché ci proponiamo la visione di una lista, di associazione studentesca, che vada al di là dei singoli punti e che sia utile a tutti gli studenti ogni giorno. Ciò poi si dirama in vari ambiti: dal parlare con i professori al creare una comunità scolastica unita, dal conoscere i ragazzi più piccoli ad organizzare il torneo di calcetto, fino al punto del programma più complesso ed al dibattito più serio. Quindi ciò che è più importante è rendersi utili e fare qualcosa di bello.

Sarà difficile coordinare questo ruolo, molto impegnativo, con gli studi dal momento che frequenti l’ultimo anno?

Sì, è molto difficile trovare il tempo per entrambe le cose, soprattutto perché io, come tutti gli studenti, mi dedico ad attività extra scolastiche in cui impiego molto del mio tempo. Però è un sacrificio che io, come tutti i ragazzi che si sono candidati, sono felicissimo di fare. Essendo già stato rappresentante d’istituto lo scorso anno il mio ruolo sarà facilitato dall’esperienza, ma sarà in ogni caso un sacrificio che sono disposto a fare.

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