di Valeria Maria Martini

Come tutti gli anni, a partire presumibilmente dal 753 a.C., o almeno da quanto ci dice lo storico romano Varrone, il giorno 21 aprile che quest’anno cadrà di giovedì, ricorre il Natale di Roma, ovvero la fondazione della nostra Capitale, almeno leggendariamente. A 2773 anni Ab Urbe condita (che per i neofiti nel latino, vuol dire dalla fondazione della città) ancora oggi e una festività profondamente sentita da molti, se non tutti, noi cittadini romani, nella quale ci piace ricordare il simbolico dì in cui tutta la nostra storia più vicina, geograficamente ed emotivamente parlando, ha avuto inizio. Ma sono quasi certa che per lo meno l’80% della popolazione capitolina festeggi senza neanche sapere il perché della scelta del 21 aprile in particolare, seguendo una discutibile tendenza alla disinformazione. La data del 21 aprile fu il risultato del calcolo delle computazioni astrologiche di Lucio Taruzio Firmano, un fisico e matematico del I secolo a.C. Anche altre fonti ci riportano la medesima data. Ad esempio nella Historiae Romanae ad M. Vinicium libri duo di Marco Velleio Patercolo si legge: «Roma fu fondata il 21 aprile sul Colle Palatino nell’anno della sesta Olimpiade». La ricorrenza del 21 aprile, però, non è sempre stata chiamata Natale di Roma. Inizialmente la data era celebrata con una festa denominata Palilia. I Palilia o Parilia erano una festa pastorale di antichissime origini che si celebrava il 21 aprile in onore del numen Pale, a volte venerato come genio della pastorizia (cosa che non stupisce affatto se si ricorda che i futuri conquistatori dell’Occidente, inizialmente, erano dei contadini), a volte come divinità femminile. Essa era celebrata per purificare le greggi ed i pastori attraverso vari riti. Fu l’imperatore Claudio il primo a festeggiare la natività della Città Eterna. Successivamente, con l’avvento del cristianesimo questa ricorrenza entrò nell’oblio, come del resto tutte quelle facenti parte del sintagma pagano. Fu soltanto nel Risorgimento che la celebrazione fu ripristinata in quanto “tradizione”. Solo nel 1870, dopo la Breccia di Porta Pia, il 21 aprile divenne una ricorrenza riconosciuta in tutta Italia. Inoltre durante il fascismo, il 21 aprile si festeggiava anche la festa dei lavoratori, avendo abbandonato il 1 maggio come ricorrenza. Negli anni più recenti, il Comune di Roma ha deciso di celebrare la data attraverso eventi culturali. Infatti, tutti i musei civici saranno gratis e aperti fino alle 24 anche quest’anno, per permettere a Romani (specialmente) di godere di tutte le opere che hanno reso grande l’Urbe. Credo che uno dei modi più interessanti per festeggiare, sia andare al Pantheon a mezzogiorno in punto, per vedere se la luce dall’oculo illumini veramente la maestosa entrata.

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