di Maria Elena Blanda e Lidia Pini Prato

Come di consueto, si è tenuta la parata militare nella piazza Rossa di Mosca per le celebrazioni del 9 maggio, giorno in cui si ricorda la vittoria nella Seconda Guerra Mondiale per mano dell’Armata Rossa. 

Un grandioso sfoggio di potenza militare sfila sotto le mura del Cremlino: nelle prime file della sfilata vi sono due missili nucleari di ultima generazione, seguiti da un’ingente quantità di mezzi militari di terra e altrettanti soldati e carri armati, mentre la parte aerea della parata è stata cancellata a causa del tempo. 

Così la Russia decide di commemorare il 9 maggio dell’anno 1945, Giorno della vittoria contro il nazismo, insieme all’attuale Presidente della Russia, Vladimir Putin. 

Questo estasiante spettacolo dove si ricordano i 77 anni dalla sconfitta della Germania di Hitler, è stato ripreso da varie reti televisive locali poiché è uno degli appuntamenti più seguiti dell’anno da parte degli stessi cittadini russi.  

In questa giornata il presidente russo ha richiesto un minuto di silenzio per i militari uccisi durante la Seconda guerra mondiale e per quelli nei combattimenti in corso nella regione del Donbass e a chi ancora sta combattendo in quell’area ha detto: «Mi rivolgo alle nostre forze armate e alle milizie del Donbass: voi combattete per la sicurezza patria e per il futuro», affinché «non ci sia posto nel mondo per i criminali nazisti». Dopo aver ricordato la morte e l’eroicità dei cittadini russi, Putin cerca di spiegare i motivi che lo hanno condotto a ordinare l’ “operazione speciale”, ovvero la guerra, contro l’Ucraina: «La Russia ha sempre fatto in modo che esistesse un sistema di sicurezza uguale e indivisibile. Lo scorso dicembre abbiamo cercato di aprire un dialogo sincero per trovare delle soluzioni di compromesso. Gli altri Paesi non hanno voluto ascoltarci. Avevano altri piani. Volevano distruggere le nostre terre. Kiev ha parlato della possibilità di prendere le armi nucleari. Era una minaccia inaccettabile. Tutto diceva che lo scontro con i seguaci di Bandera (politico e militare ucraino che collaborò con i nazisti, ndr) non poteva essere evitato. La Nato ha fornito armi pericolose. La Russia si trovava potenzialmente sotto una aggressione. Era necessario prendere una decisione unica ed inevitabile. L’Occidente preparava l’invasione dei nostri territori». Ma lo stesso presidente assicura: «L’orrore della guerra globale non deve ripetersi». 

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