di Maria Stella Domenicucci, II B

È ormai il quarto anno che, con Associazione Diplomatici, prendo parte al Model United Nations (MUN), e non mi stancherò mai di ringraziare le scuole per l’occasione che ci offrono.

Il “Giulio Cesare”, in particolare, offre la possibilità di partecipare al Change the World Model United Nations (CWMUN), un programma internazionale a cui aderiscono ogni anno più di 10.000 studenti provenienti da tutto il mondo, con l’obiettivo di discutere i grandi temi dell’agenda politica internazionale. Questo si tiene annualmente nelle diverse sedi di New York, Abu Dhabi, Dubai, Singapore e Roma e permette agli studenti di entrare in contatto con lingue, ideologie e culture diverse.

I Model United Nations (MUN) sono simulazioni che riproducono il funzionamento e la dinamica dei principali organi delle Nazioni Unite, quali l’Assemblea Generale (GA), il Consiglio di Sicurezza (SC), il Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC), tra gli altri. Studenti della scuola secondaria e universitari prendono parte al progetto e sono tenuti a rappresentare uno dei 193 Stati membri dell’Organizzazione Internazionale e a dibattere su un determinato tema che è già fissato dal CWMUN Staff Board per ogni specifico comitato.

I lavori del Comitato si sviluppano in più giorni con l’obiettivo di produrre e successivamente votare una o più risoluzioni, che sono i documenti ufficiali delle Nazioni Unite ed esprimono le posizioni concordate sull’argomento discusso. Ciò che rende davvero interessanti e competitive le simulazioni è la coerenza dei delegati che “rimangono nel personaggio”, ovvero la capacità di un singolo delegato di affrontare l’argomento in relazione al paese assegnato come in un gioco di ruolo. Rimanere nel personaggio è fondamentale all’interno del comitato, e un delegato deve essere in grado di mettere da parte le sue vere ideologie politiche per discutere l’argomento in relazione alla posizione reale che rappresenta.

Per chi si impegna attivamente nel corso del progetto, l’esperienza è un’occasione per cambiare il proprio modo di percepire la realtà, per crescere, imparare a relazionarsi con chi la pensa diversamente e diventare cittadino del mondo. Oltre ad essere una palestra per chi, un giorno, vorrà lavorare nel campo delle relazioni internazionali, ad essere un ottimo esercizio per prendere confidenza con se stessi e fare pratica con l’inglese, CWMUN è prima di tutto un modo per sensibilizzare su temi che oggi sono al centro del dibattito mondiale, quali il cambiamento climatico, l’assistenza di bambini, donne, rifugiati e molto altro. Tutto questo viene posto sotto gli occhi di ragazzi che, forse in modo superficiale, hanno sempre osservato le questioni da lontano, o più banalmente non hanno mai avuto il giusto stimolo per informarsi.

In questo contesto, ambasciatori, esperti di geopolitica, ex ministri, ex capi di stato e di governo, noti campioni dello sport e funzionari del segretariato delle Nazioni Unite si incontrano annualmente per discutere di futuro, cooperazione e sostenibilità, confrontandosi con i ragazzi sui più attuali temi della geopolitica internazionale. Basti pensare che alle ultime edizioni di CWMUN sono intervenuti: Bill Clinton, 42° Presidente degli Stati Uniti d’America, Amina Mohammed, Vicesegretario Generale delle Nazioni Unite, Enrico Letta già Presidente del Consiglio dei Ministri e molti altri.

Model United Nations - MUN - Ass. Diplomatici

Partecipare a tutto questo da New York è stata senza ombra di dubbio una delle esperienze più formative che io abbia mai avuto modo di vivere. Quando abbiamo assistito alla cerimonia conclusiva, tenutasi presso la sede delle Nazioni Unite, ho potuto percepire la fiducia che persone come Alessandro Dimaiuta (Direttore esecutivo di Associazione Diplomatici) ripongono ogni giorno in noi ragazzi. Ci spronano ad essere cittadini attivi in un mondo inerte, ci danno la forza per esporci e far valere la nostra voce, di qualunque pensiero possa essere. Più di ogni altra cosa però, ci insegnano che, con dialogo e buone intenzioni, è davvero possibile fare la differenza.

È davvero possibile cambiare il mondo, e devo questa consapevolezza a CWMUN.

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