di Margherita Finucci e la classe II A
La Notte Nazionale dei Licei Classici è un momento di condivisione, di confronto e di crescita. Un’unica serata all’anno in cui a studenti, professori, genitori e visitatori è permesso varcare i cancelli del Giulio Cesare per immergersi in quel vortice di rappresentazioni, dibattiti ed eventi frutto del lavoro unanime di una comunità legata da valori e principi risalenti alle origini della letteratura.
Cosa meglio dunque di portare in scena la più antica e la più nobile forma di intrattenimento della civiltà Greca, che per cinque anni anima e arricchisce le giornate di noi studenti. Attraverso “Il simposio del Gineceo”, la rappresentazione da noi portata in scena come manifesto di coscienza verso la profonda tradizione antifemminista delle abitudini e usanze elleniche, abbiamo analizzato e costruito, con l’ausilio di testi del patrimonio greco tramandato da noi studiati, un dialogo su i più vari temi: amore, dignità dell’essere umano e politica sono solo alcuni degli argomenti discussi da noi ragazze del 2A, nei panni di donne greche riunite in banchetto in gran segreto, desiderose di dibattere e sentirsi partecipi di un’usanza convenzionalmente proibita al sesso femminile.
L’atmosfera conviviale, arricchita dall’abbondanza delle vivande offerte al nostro pubblico, è stata infatti studiata approfonditamente da noi donne. Una cena dai sapori grechi, con piatti di olive, formaggi, miele, feta, tzatziki e hummus, per simulare quello che avrebbe potuto essere un tipico pasto dei nostri personaggi. Personaggi con un volto, un nome e una storia da raccontare con fierezza a voce alta, dimenticando per un attimo l’enorme divario sociale che le divide dai loro contemporanei maschili, destinati invece a essere ricordati nella gloria dai posteri.