di Chiara Colace, I H
Io uguale in un mondo di diversi
che pensiero da fessi
mi riempirei di destri
ammazzerei tutti gli estri
o gli astri non so
conoscerei i colpevoli, gli ergastolani, gli assassini, gli omicidi, loro erano diversi
conoscerei chi sa zittire i miei silenzi
conoscerei chi risponde a tono agli insolenti
chi tiene forti stretti i denti
chi non ha paura di conoscere
chi diverso non può ammettere
quanto uguale cerca per sentirsi meno unico
“diversi”
non ti piace la parola?
eppure io la cerco, la sento, risuona
chi la caccia via e chi si accontenta
chi la cerca e chi l’ha appena persa
che poi perché? quando?
abbiamo scelto di appartenere allo stesso rango
ci siamo sentiti vicini, parenti, amici,
uguali e diversi
io uguale agli stessi