di Sofia Liverani, I F

Chi tra gli studenti del Giulio Cesare non ha mai trascorso qualche ora con i compagni nel giardino di Piazza Trasimeno, a scambiare quattro chiacchiere o a ripassare per un’interrogazione?

Questo spazio verde è per così dire rinato grazie all’attività dell’associazione Viving, che vincendo un bando comunale di tre anni, in collaborazione con l’impresa sociale Ridaje, si è impegnata al recupero dell’area per favorirne la fruizione e l’utilizzo da parte degli studenti e dei residenti del quartiere, fornendo inoltre una nuova occasione di riscatto per due giovani senzatetto che attraverso il giardinaggio provano a uscire da situazioni difficili e di disagio e a costruirsi un futuro differente.

Martedì 9 gennaio, la classe I F ha avuto l’opportunità di incontrare la Presidente dell’associazione Claudia Chimenti e la Responsabile Veronica Zompetta, entrambe ex alunne del liceo, che hanno spiegato lo scopo e la storia di Viving.

Viving è un’associazione di promozione sociale formata unicamente da volontari di un’età perlopiù tra 18 e i 35 anni. Fondata nel 2019 a Roma in memoria di Virginia Chimenti, scomparsa tragicamente a soli 26 anni in un disastro aereo mentre si recava a Nairobi per una missione del WFP, è nata per trasformare il dolore della perdita in un’azione benefica che desse seguito al lavoro di sostegno ai bambini più fragili cui Virginia aveva dedicato la sua vita.

Essa si impegna in progetti per contrastare la povertà educativa di bambini e ragazzi sia Roma che in Kenya. Per raggiungere l’obiettivo, fa sì che anche ragazzi impossibilitati riescano ad accedere a campi sportivi e a centri estivi, che possano proseguire gli studi secondari di grazie a di borse di studio, e che anche la cittadinanza sia sensibilizzata con volontariato attivo volto a riqualificare la città.

La povertà educativa, probabilmente la povertà più silenziosa, di cui meno si parla, impedisce a un numero tragicamente alto di bambini nel mondo e in Italia di avere gli strumenti per sviluppare i propri talenti individuali.

Tra le azioni più pragmatiche e importanti di Viving, in collaborazione con Alice for Children, ha finanziato la costruzione di un asilo nido a Dandora, in Kenya, a che i genitori delle periferie di questa città non portassero i figli più piccoli a lavoro, spesso in discariche abusive, non avendo prima possibilità di lasciarli a casa.

Dunque, attraverso un programma che prevede Viving Play, Viving Leaders, Viving Rome, tre principali progetti attuati tra Roma e il Kenya, l’associazione opera in favore di questi bambini.

Il toccante racconto di Virginia e di Vivi, suo soprannome che ha dato poi nome all’organizzazione, ci ha dato modo, infine, di connetterci tutti tramite una serie di conoscenze: alcuni nel I F si sono ritrovati ad essere in contatto con persone che Virginia conosceva, a ricordare Virgina stessa.

Ci ha lasciato quindi un fondamentale promemoria di impegno e amore, che se messo in atto nella vita quotidiana, può fare silenziosamente la differenza.

Di Sofia Liverani

II F, caporedattrice, prima paginista, articolista.

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