Un omaggio in versi a Thomas Mann e al suo bellissimo libro “La morte a Venezia”.

di Greta Evangelisti, II F

In lontananza,
vedo uno scoglio di carne,
vedo uno scoglio striato di rughe
Ha lasciato il cuore, avvizzito
E dentro sé le crepe di un male
Malattia e amore….
La bellezza lo avrà decostruito?
Il marmo di Grecia,
la levigatezza di un volto sconvolge
come il vento di Borea con le onde.
Potrei mai essere un Fedro o
Un Alcibiade indifferente ai fragili?
Non parlo…
Un rimorso non mio mi gela
Inverno e morte mi avillupano
Sul giaciglio di velluto notte

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