di Antonio Montesano, III E, Susanna Zampetti III B e Damiano Nascia II G
Roma, 19 aprile 2024. Notte nazionale del Liceo classico.
Quest’anno, come quelli precedenti, durante la Notte del Liceo classico si è tenuto il Debate, iniziativa che permette ai ragazzi di mettersi in gioco davanti a un pubblico e una giuria (composta da Mario De Caro, Livio Zoffoli e Valentina Morsilli), discutendo su temi di attualità che siano al contempo rilevanti e oggetto di interesse sia per gli studenti che per il pubblico che li avrebbe ascoltati. Il docente referente che ha
permesso la buona riuscita del progetto è il professor Roberto Contessi, che si è occupato di trovare ragazzi pronti a dedicarsi a quest’attività con impegno e passione e di contattare una serie di esperti in grado di formare i ragazzi sui temi scelti. Tali esperti, dopo le lezioni, hanno fornito agli studenti del materiale su cui lavorare per preparare i discorsi da pronunciare durante il debate. I quattro capi squadra, Antonio Montesano, Susanna Zampetti, Damiano Nascia e Giacomo Cavarischia, si sono occupati di coordinare il materiale, le ulteriori ricerche autonome e la stesura dei discorsi della propria squadra, con l’aiuto degli altri componenti. Il torneo di dibattito si è svolto in tre fasi: due semifinali e la finale.
Gli argomenti di cui si è discusso sono:
- La libertà di parola sui new media: bisogna limitarla oppure no? È giusto dire tutto su qualsiasi persona o avvenimento? Comportarsi in questo modo potrebbe mettere a rischio i dati sensibili, il diritto di privacy o la reputazione di qualsiasi persona. Mettere dei limiti, però, inibisce la possibilità di raccontare quello che il potere di aziende, governi o autocrati non vuole diventi pubblico e trasparente. E, ogni caso, chi decide di limitare?
- Mettere i voti a scuola: valutazione formativa o valutazione selettiva? Tra merito,
concorrenza, voto numerico e giudizi. - Diritti umani e comunità: condivisione di valori universali o relativismo
culturale? Ha senso concepire un ordine mondiale con stati-nazione con un forte spirito identitario (come la Grecia del V secolo) oppure ha senso concepire organi federali che cerchino l’identità valoriale pur nelle differenze (come la moderna Unione Europea)?
È giusto dire tutto su qualsiasi persona o avvenimento? Comportarsi in questo modo potrebbe mettere a rischio i dati sensibili, il diritto di privacy o la reputazione di qualsiasi persona. Mettere dei limiti, però, inibisce la possibilità di raccontare quello che il potere di aziende, governi o autocrati non vuole diventi pubblico e trasparente. E, ogni caso, chi decide di limitare?
Durante la prima delle due semifinali si sono scontrate la squadra “Lega di Spartaco” capitanata da Damiano Nascia e la squadra “Institutio Oratorum” capitanata da Susanna Zampetti (non fisicamente presente al dibattito per motivi personali). In questa prima sfida si è dibattuto sulla possibilità di rinunciare al voto numerico nelle scuole, la squadra “Institutio Oratorum” sosteneva la valutazione descrittiva mentre la squadra “Lega di Spartaco” difendeva la valutazione numerica. L’ “Institutio Oratorum” ha avuto la meglio sulla “Lega di Spartaco” per un solo punto, gli esperti che hanno aiutato i ragazzi nella preparazione sono Cristiano Corsini e Giorgio Ragazzini.
Nella seconda semifinale hanno dibattuto “I Milites” di Antonio Montesano contro i “DeBeatles” di Giacomo Cavarischia riguardo la libertà di espressione sui social media, con preparazione effettuata dalla dottoressa Ramona Cavalli, ricercatrice Istat e docente universitaria. La prima si è battuta a favore, la seconda contro. La squadra vincitrice è stata quella de i “Milites” con un vantaggio di tre punti su quella avversaria. Il debate si è concluso con lo svolgimento della finale a cui hanno preso parte le due squadre uscite vittoriose dalle semifinali: i” Milites” e “Institutio Oratorum”, che si sono esposte rispettivamente a favore dell’universalismo e a favore del relativismo. I “Milites” hanno battuto l’ “Institutio Oratorum” con uno scarto di quattro punti.
La competizione è stata accesa e molto sentita da tutti i ragazzi che hanno partecipato e sia vinti che vincitori l’hanno trovata un’esperienza formativa: lo scopo del dibattito regolamentato è quello di riuscire a sostenere al meglio la posizione assegnata, sebbene potrebbe non corrispondere con le idee personali di ogni partecipante, riuscendo a comprendere, ascoltare e confutare o appoggiare qualsiasi tipo di tema. Quest’anno abbiamo rivestito l’importante ruolo di capo squadra, ma abbiamo partecipato a quest’iniziativa anche negli anni precedenti ricoprendo ruoli differenti e speriamo che altri studenti avranno il nostro stesso coinvolgimento, interesse e passione per portare avanti questo progetto.