di Greta Evangelisti, III F, e Chiara Virgili, III B
Nel novembre 2024, gli Stati Uniti d’America andranno alle urne per scegliere il prossimo presidente. Ma quest’anno, le elezioni sono più che una semplice corsa alla Casa Bianca: sono una sfida tra due visioni completamente diverse dell’America e del mondo. Da una parte, c’è Donald Trump, l’ex presidente che vuole tornare al potere. Dall’altra, la vicepresidente Kamala Harris, pronta a fare il grande salto e a diventare la prima donna di colore a ricoprire la carica di presidente. Sarà una corsa ricca di emozioni, polemiche e battaglie ideologiche, e non solo tra democratici e repubblicani.
Donald Trump: Il Ritorno del “Leone”
È piuttosto amato dagli americani per essere come loro, per pensare similmente a loro, disgustato dalla diversità e restio a sensibilizzare il suo popolo riguardo all’inclusione, respinge i malcapitati più sfortunati dai porti statunitensi e li ricaccia indietro nel loro paese pieno di caos, disperazione, cenere, sangue, fucili e povertà,tanta povertà. Nel suo essere protezionista non vuole aprirsi a nuove realtà o se vuole farlo decide di fare tutto a modo suo provocando e litigando con altri Stati tranne che con la Russia. Putin e Trump sono piuttosto legati e hanno idee simili sul potere, sul controllo; solo che Trump non ha capito di essersi unito ad un mostro come lo statista slavo.
Donald Trump è un nome che non ha bisogno di presentazioni. Dopo aver governato dal 2017 al 2021, il suo stile provocatorio e la sua politica “America First” hanno diviso il Paese. Molti lo amano, molti lo detestano. Ma una cosa è certa: Trump è una figura che non lascia indifferente nessuno. Nel suo programma, la lotta contro l’immigrazione, il rilancio dell’economia attraverso sgravi fiscali alle imprese, e la difesa dell’industria energetica tradizionale sono solo alcuni dei temi forti che lo hanno reso popolare tra i suoi sostenitori.
Tuttavia, il suo ritorno non è privo di difficoltà. Oltre alla sua età (Trump è già più che 70enne) e al fatto che dovrà affrontare numerose sfide legali, l’ex presidente dovrà dimostrare di essere ancora in grado di unire un Paese così diviso. Nonostante questo, la sua base di sostenitori è solida e continua a spingere per il suo ritorno. La campagna di Trump promette di essere altrettanto aggressiva e diretta come quella del 2016, e il suo messaggio rimane chiaro: “Gli Stati Uniti prima di tutto.”
Kamala Harris: La Storia in Movimento
Dall’altra parte, Kamala Harris rappresenta una vera e propria novità nella storia politica americana. Vicepresidente degli Stati Uniti, è la prima donna e la prima persona di colore a ricoprire questo ruolo. Il suo percorso politico, che l’ha vista prima procuratrice generale della California e poi senatrice, l’ha resa una delle voci più influenti del Partito Democratico. Ora, si sta preparando a lanciarsi in una nuova sfida, con l’obiettivo di diventare la prima presidente donna e di colore nella storia degli Stati Uniti.
La sua candidatura ha un valore simbolico molto forte: rappresenta una nuova America, più inclusiva, più attenta ai diritti civili e alla giustizia sociale. Il suo programma si concentra su temi come la lotta contro il cambiamento climatico, la promozione dei diritti delle minoranze e la riforma del sistema sanitario. Kamala Harris vuole essere il volto di un Paese che guarda al futuro, e che cerca di correggere le ingiustizie del passato.
Ma Harris non è esente da critiche. Alcuni la vedono come troppo moderata, soprattutto nei confronti di alcuni settori progressisti del Partito Democratico, che vorrebbero politiche più audaci. La sfida per lei sarà quella di riuscire a unire diverse anime del suo partito, senza alienarsi troppi elettori.
Le Grandi Tematiche della Corsa alla Casa Bianca
Le elezioni del 2024 non saranno solo una sfida tra due candidati, ma una battaglia su temi che riguardano il futuro dell’America e del mondo. Ecco alcuni dei principali:
- Giustizia Sociale e Diritti Civili: Kamala Harris è vista come una paladina dei diritti civili. La sua carriera politica è stata fortemente influenzata dalla lotta per l’uguaglianza e la giustizia sociale. Ha sostenuto le manifestazioni per i diritti dei neri e ha lavorato per la riforma del sistema giudiziario, mentre Trump è spesso accusato di alimentare la divisione razziale, con politiche più conservatrici in tema di immigrazione e diritti civili.
- Cambiamento Climatico e Ambiente:Harris ha promesso di affrontare il cambiamento climatico con un piano ambizioso per l’energia verde e la sostenibilità. Trump, invece, è stato critico nei confronti degli accordi internazionali sul clima e ha continuato a difendere l’industria dei combustibili fossili come una priorità per l’economia. La lotta per l’ambiente sarà una delle principali differenze tra i due.
- Economia e Lavoro:la disuguaglianza economica è uno dei temi centrali di questa campagna. Trump vuole ridurre le tasse alle imprese e tagliare le regolamentazioni che limitano l’industria, mentre Harris ha promesso politiche più inclusive, che puntano a ridurre la disuguaglianza e creare opportunità per le minoranze e le classi più povere. La sua attenzione sarà rivolta a politiche economiche che favoriscano la creazione di posti di lavoro verdi e l’accesso alla sanità.
- Politica Estera e Sicurezza Nazionale:Trump è da sempre favorevole a un approccio isolazionista, che riduca l’impegno degli Stati Uniti in conflitti internazionali. Harris, invece, vuole rafforzare le alleanze internazionali, sostenendo i diritti umani e le democrazie in tutto il mondo. La differenza tra i due si riflette anche nella gestione della guerra in Ucraina, nelle relazioni con la Cina e nel ruolo degli Stati Uniti nelle crisi internazionali.
Il Voto dei Giovani
Una delle cose più interessanti di queste elezioni è l’impatto che avranno sui giovani. Le generazioni più giovani, che sono più attente ai temi del cambiamento climatico, della giustizia sociale e dei diritti civili, potrebbero essere decisive. Molti giovani sono già attivi sui social media, dove discutono, organizzano eventi e spingono per il cambiamento. Questo significa che, se c’è una cosa che può davvero fare la differenza in queste elezioni, è proprio il voto dei giovani.
I social media, in particolare TikTok e Instagram, sono diventati un terreno di battaglia per i candidati, che cercano di raggiungere gli elettori più giovani e di coinvolgerli in una discussione politica che potrebbe segnare il loro futuro. La domanda è: riusciranno i giovani a fare la differenza?
In Conclusione: Perché Queste Elezioni Contano per Tutti
Le elezioni del 2024 non riguardano solo gli Stati Uniti: hanno ripercussioni globali. Le politiche ambientali, la gestione dell’economia e le scelte in politica estera degli Stati Uniti influenzeranno il mondo intero. Con Trump che vuole un ritorno a politiche più protezioniste e Kamala Harris che punta su un’America più inclusiva e attenta ai diritti di tutti, queste elezioni rappresentano una scelta fondamentale sul futuro del nostro pianeta.
Anche se non possiamo votare, dobbiamo seguire con attenzione quello che accade in America. Le decisioni prese dai cittadini americani avranno un impatto sul nostro futuro.
Le Elezioni del 2024: La Riconferma di Trump e le Reazioni a Livello GlobaleLe elezioni presidenziali americane del 2024 sono state una delle più intense e contestate della storia recente degli Stati Uniti. Nonostante le sue numerose controversie, Donald Trump ha conquistato un sorprendente secondo mandato, sconfiggendo la sua avversaria e portando a casa una vittoria che ha diviso l’America come mai prima d’ora.
Un Populismo Che Non Molla: La Riconferma di Trump
La vittoria di Trump non è stata solo una conferma del suo carisma tra i suoi fedelissimi, ma anche una chiara risposta al crescente malcontento di molti americani verso la politica tradizionale. Con il suo messaggio semplice e diretto, Trump è riuscito a coinvolgere milioni di elettori che sentivano di essere stati lasciati indietro dai cambiamenti sociali ed economici degli ultimi decenni.
Nonostante il suo passato turbolento e le critiche incessanti, Trump è riuscito a rafforzare il suo legame con la base conservatrice del paese, che ha continuato a vederlo come il simbolo della lotta contro un “sistema” che non ascoltava più i cittadini. I temi centrali della sua campagna, come l’immigrazione, la sicurezza nazionale e la creazione di posti di lavoro, hanno trovato un terreno fertile in molte aree degli Stati Uniti, soprattutto nelle zone rurali e nei battleground states.
Trump ha parlato direttamente alla gente, promettendo di riportare l’America al suo “splendore” e di mantenere il paese forte e sicuro. La sua retorica, spesso spinta e provocatoria, ha creato una connessione forte con gli elettori che hanno visto in lui l’unico in grado di proteggere gli interessi americani da quelli delle potenze straniere e di difendere il Paese da ciò che percepivano come un “pericolo interno” rappresentato dal cambiamento rapido e dalle nuove politiche sociali.
Reazioni Globali: Preoccupazione e Incertezza
A livello internazionale, la vittoria di Trump ha sollevato una serie di reazioni contrastanti. Da un lato, i paesi che avevano beneficiato della politica di Trump, come Israele e la Polonia, hanno celebrato il suo ritorno alla Casa Bianca, vedendo in lui un leader forte che difende i valori tradizionali e la sicurezza nazionale. La sua linea dura sull’immigrazione, il suo atteggiamento deciso verso la Cina e la sua ideologia di “America First” sono stati visti positivamente da alcuni alleati.
D’altra parte, in Europa e in molte altre parti del mondo, la sua riconferma è stata vista con preoccupazione. L’Unione Europea ha temuto che la politica di Trump di isolamento e protezionismo economico potesse danneggiare le alleanze e le economie globali. I paesi europei si sono preoccupati che gli Stati Uniti, sotto Trump, avrebbero continuato a ridurre il loro impegno verso accordi internazionali come l’Accordo di Parigi sul clima e l’Accordo sul nucleare iraniano, che erano stati già abbandonati durante il suo primo mandato.
Anche le Nazioni Unite e le altre organizzazioni multilaterali temevano che gli Stati Uniti, sotto la guida di Trump, avrebbero continuato a rimanere più distaccati, puntando solo sugli interessi nazionali piuttosto che promuovere la cooperazione internazionale. Il ritorno di Trump al potere ha rappresentato una sorta di “ritiro” dal ruolo di leader globale che gli Stati Uniti avevano ricoperto per decenni.
In Asia, la Cina ha reagito con cautela. Sebbene la guerra commerciale con gli Stati Uniti fosse stata una delle sue principali preoccupazioni durante il primo mandato di Trump, la sua vittoria ha segnato la continuazione di una politica intransigente verso Pechino, con Trump pronto a mettere pressione sulle pratiche commerciali cinesi e sui diritti umani. La rivalità tra le due potenze mondiali è destinata ad intensificarsi nei prossimi anni.
In Russia, invece, la vittoria di Trump è stata accolta più favorevolmente. Durante il suo primo mandato, Trump aveva mantenuto relazioni relativamente amichevoli con Vladimir Putin, e la sua riconferma è stata vista come una possibilità di continuare su quella strada, soprattutto in un contesto internazionale in cui la Russia è sempre più isolata.
L’America Divisa: Tra Festeggiamenti e Proteste
Internamente, l’elezione di Trump ha confermato una realtà che è diventata sempre più evidente negli ultimi anni: l’America è un paese diviso. Mentre i suoi sostenitori hanno celebrato la sua vittoria come il ritorno a un’America forte e indipendente, i suoi oppositori hanno visto in essa una pericolosa regressione. Le tensioni sociali, politiche e razziali sono ancora fortissime, e Trump ha dovuto affrontare una nazione che non è riuscita a sanare le sue divisioni.
La rielezione di Trump ha riacceso il dibattito sul razzismo sistemico e sulla disuguaglianza economica. Black Lives Matter e altri movimenti progressisti hanno intensificato le loro proteste contro le politiche di Trump, soprattutto in relazione alla sua gestione della giustizia penale e delle politiche sull’immigrazione. Le accuse di razzismo, di aggressioni contro le minoranze e di una crescente militarizzazione della polizia sono diventate temi centrali durante il suo secondo mandato.
Il Partito Democratico è rimasto, come nel primo mandato, profondamente critico nei confronti delle politiche di Trump, lottando per promuovere una visione più inclusiva, equa e sostenibile per il paese. Tuttavia, la polarizzazione politica ha continuato a crescere, e il confronto tra le due fazioni è diventato sempre più acceso.
Il Futuro degli Stati Uniti e del Mondo
L’elezione di Trump ha avuto, ed avrà, conseguenze enormi non solo per gli Stati Uniti, ma per tutto il mondo. Se da un lato gli Stati Uniti si preparano a una presidenza che continuerà a portare avanti politiche economiche nazionaliste e conservatrici, dall’altro le dinamiche internazionali potrebbero vedere un crescente isolamento dell’America dalle alleanze globali.
Le politiche interne di Trump, focalizzate sul rafforzamento dell’economia a spese della sostenibilità sociale ed ambientale, potrebbero avere effetti devastanti sul futuro del paese, creando una crescente disuguaglianza e marginalizzazione di molte comunità. Tuttavia, Trump potrebbe anche realizzare promesse come il rafforzamento dell’industria americana e la creazione di nuovi posti di lavoro per la classe operaia, un tema che lo ha visto come un eroe per molte persone che si sentivano dimenticate dal sistema politico.
Nel complesso, le elezioni del 2024 hanno portato a una situazione di incertezza e divisione che caratterizzerà gli Stati Uniti per i prossimi anni. La sua riconferma ha messo in luce non solo il suo potere come leader, ma anche le sfide che l’America dovrà affrontare per trovare un equilibrio tra le sue contraddizioni interne e il suo ruolo nel mondo.