di Alessandra Osmani e Stefano Parente, I E

Lunedì 17 febbraio, presso il nostro Bibliopoint “Beatrice Costanzo”, è stato presentato, a un
gremito pubblico di studenti, il libro Religioni fantastiche e dove trovarle, facente parte della
collana Religio, dal coautore Igor Baglioni, direttore del Museo delle Religioni “Raffaele Petazzoni”.
L’incontro, collegato al progetto Mythos, è stato organizzato dalla Prof.ssa Anna Smeragliuolo
Perrotta, referente del progetto, e dal Prof. Salvatore Tufano.
La domanda che si pone l’autore, e che sicuramente ogni scrittore si fa quando inizia a comporre,
è quale messaggio voglia trasmettere al suo lettore, quale sia lo scopo della sua opera; nel caso di
Baglioni, la domanda è cosa il lettore può trovare nel leggere il racconto fantastico della nascita
delle terre immaginarie. Proprio nel cercare di rispondere ai suoi interlocutori, Igor Baglioni fa
molti esempi legati a libri e storie contemporanee.
Le terre fantastiche, ha spiegato, sono un mondo immaginario che non è altro che lo specchio
della realtà conosciuta. Tale realtà si forma tramite gli studi personali, le esperienze di vita e i
viaggi compiuti: ad esempio nel Ciclo di Dune, Frank Herbert inserisce la scenografia del deserto, in
un periodo della sua vita nel quale stava proprio lavorando come giornalista e fotografo in quei
luoghi.
Secondo l’autore un’opera di fantascienza o fantasy non ha solamente lo scopo di evasione, ma
anche il fine di denunciare situazioni difficili o vizi presenti nella società contemporanea. Infatti la
fantasia è strettamente legata alle esperienze socio-culturali di ciascun scrittore. Soffermandosi
molto sul celebre romanzo Il signore degli anelli, Baglioni spiega che Tolkien, essendo molto
conservatore, quindi fermamente contrario alla grande industrializzazione inglese, mette a
paragone la bellezza della contea degli hobbit, che rappresenta la vecchia Inghilterra, con la
sporcizia e la cupezza della contea, distrutta dall’antagonista Saruman, caratteristiche
dell’Inghilterra a lui contemporanea. Paragona anche la palude piena di cadaveri alla sua
esperienza in trincea durante la prima guerra mondiale, andando a denunciare la brutalità delle
uccisioni. Lancia anche un’invettiva contro i sette vizi capitali, inserendoli come difetti dei vari
personaggi, per esempio gli hobbit vengono caratterizzati dalla loro golosità o gli ent, colpevoli di
accidia.
Ma lo scopo della scrittura, e quindi della lettura, spesso è anche quello di educare e ciò avviene,
ad esempio, con il fumetto di Wonder Woman che, all’epoca della sua creazione, aveva la finalità
di insegnare l’emancipazione femminile al grande pubblico. La cultura infatti è data anche
dall’educazione che può derivare dal mondo fantastico dei libri, del cinema e dei fumetti.
Soffermandosi sul tema religioso, centrale nel libro curato da Igor Baglioni, l’autore ha spiegato
che proprio la religione è stata una delle principali fonti per la creazione delle terre fantastiche.
Sempre nel romanzo Il signore degli anelli, Baglioni spiega che Tolkien, essendo uno scrittore
profondamente cattolico, voleva diffondere i valori cristiani attraverso dei personaggi pagani. Per
fare ciò decise di inserire dei passi della Bibbia in alcune scene del romanzo: un esempio è quello
di Frodo che porta l’anello fino al Monte Fato come Gesù porta la croce sopra il Monte Golgota.

L’incontro ha suscitato grande interesse poiché i temi affrontati si collegavano anche ad argomenti
che appartengono all’immaginario comune e che hanno generato molte domande e curiosità a cui
l’autore ha risposto con grande chiarezza.