di Elisa Mocci, I B
Miti e favole,
onde e sale,
un groviglio di parole per districare la voce del vento,
qualche piuma di gabbiano,
il tuo ventre pullulante
di soffice spuma e guizzi di corrente- è tutto un sussulto d’acqua,
è un immobile dischiudersi di conchiglie gremito di perlata vacuità.
All’improvviso la tua mano si tende
a baciare anelli di sabbia,
ad esalare la nostra collettiva solitudine quasi crisalide che si scopre farfalla
in catene
– Ma è un attimo
che ti sei già ripiegato su te stesso, soffocato
da vitrei rantoli concentrici
nel blu imperituro del tuo incanto,
Oceano.