Di Brenno D’Amico Germani
All’inizio di questo ottobre un film ha scosso l’opinione pubblica tanto quanto la critica specializzata. Un cine-comic molto diverso dai classici Marvel e DC recenti, non un racconto di scontri epici tra supereroi in calzamaglia e eserciti di conquistatori venuti dallo spazio, bensì il racconto della persona più triste immaginabile in una società molto vicino alla nostra. Si tratta del film Joker, per la regia e sceneggiatura di Todd Philips del 2019. Per fare un film ovviamente serve un cast che reciti, e questa pellicola ha raccolto tanti grandi attori che hanno dato, dal primo all’ultimo, il meglio di sé: un Robert De Niro in grandissima forma nei panni del presentatore televisivo e comico Murray Franklin, una Zazie Beetz, che torna ai cine- comic dopo una buona prova come Domino in Deadpool 2 con una ottima performance, nel ruolo di Sophie Diamond e, ultimo ma non per importanza, un Joaquin Phoenix, che interpreta il protagonista Arthur Fleck, riconfermandosi un attore dalle capacità illimitate e dalla quasi maniacale cura per i dettagli in scena, tanto da renderlo tra i favoriti per la premiazione degli Oscar in arrivo a febbraio, come miglior attore protagonista. Il film è ottimamente diretto, mantiene un bilanciamento perfetto tra camera a mano e fissa rendendo al meglio l’azione dai momenti più introspettivi alle scene di azione, poco numerose ma presenti, il tutto accompagnato da una fotografia semplicemente perfetta, talmente perfetta che solo alla fine risulta evidente e durante tutto il film accompagna la narrazione al meglio creando delle scene che sembrano dei veri e propri dipinti in grado di coinvolgere e meravigliare lo spettatore. La scrittura è solida e gioca molto con la mente del pubblico, alternando realtà e allucinazioni, e con le sue emozioni, facendo seguire un percorso evolutivo che culmina nel finale del film insieme al protagonista. La trama ci catapulta nella vita di un triste e malato pagliaccio per feste su commissione, in una Gotham copia carbone di New York dei primi anni Ottanta, dove la crisi economica e il degrado si uniscono a problematiche di ordine pubblico che tutti noi spettatori del mondo reale possiamo vivere e sperimentare ogni giorno, permettendoci così di immedesimarci a pieno nella narrazione e sentirci parte di quel mondo. Tuttavia in alcune scene, per quanto costruite benissimo, si nota una ripetitività forse eccessiva, e alcune scelte, per quanto ottime dal punto di vista narrativo, possono non essere gradite a tutti gli spettatori. Nonostante ciò, le citazioni del mondo dei fumetti sono state volutamente ridotte al minimo per rendere il film più godibile per tutti. Benché io sia un fan del materiale cartaceo originale, trovo questa una scelta estremamente azzeccata, visto l’ampissimo pubblico a cui si cercava di puntare. Gli amanti dei fumetti possono comunque avere le loro piccole chicche senza che però queste prendano il sopravvento sulla storia per puro gusto citazionistico, errore che purtroppo viene spesso compiuto nel caso di adattamenti su pellicola di storie nate su altri media. Riassumendo: Joker è un film fantastico, non il racconto perfetto che forse puntava ad essere, ma senza dubbio uno dei migliori prodotti del grande schermo di un’annata piena di grandi uscite. Se questa pellicola diventerà un classico capolavoro del cinema, solo il tempo ce lo dirà, ma per ora è sicuramente un grandissimo progetto che merita il successo di critica e pubblico ricevuto. Sperando che la recensione vi sia piaciuta, vi saluto fino alla prossima volta: a presto!