di Camilla Miroballo, I F
Quanto spesso, noi classicisti, ci sentiamo ripetere che lingue morte come il latino e il greco non hanno più nulla da insegnarci? Non di rado noi stessi ci interroghiamo riguardo l’ attualità di alcuni insegnamenti, l’ utilità del greco che apparentemente non ha più vita.
Ma possiamo essere davvero sicuri che la “morte” di una lingua corrisponda alla “morte” di coloro che la parlavano?
Si tratta di un mito da sfatare, una falsa credenza che vela l’ attaulità della cultura e nega l’ immortalità del sapere. Per molti iscriversi al liceo può diventare un dilemma, tanto più la scelta del classico, ma agli indecisi o i titubanti, risponderei che è grazie al classico che si aprono le porte della conoscienza, grazie alla cultura antica può nascerne una moderna, solo dalle radici può crescere un albero e dare frutto. Cogliere ciò che gli uomini del passato hanno voluto comunicare diventa, così, una ricerca continua non solo del sapere, ma di noi stessi., portandoci ad una maggiore consapevolezza della nostra persona e del contesto che ci circonda. Si tratta di sviluppare un’ ulteriore capacità critica nei confronti della realtà, avere una differente prospettiva sul mondo, un ampio sguardo sul presente.
A dimostrarcelo è proprio Ryzard Kapuscinki, reporter che ha saputo ascoltare e comprendere l’importanza e l’attualità di ciò che antichi autori avevano da dirci. Nato a Pinsk, nella Polonia Orientale, attuale Bielorussia, nel 1932, dopo gli studi condotti a Varsavia, ha lavorato come corrispondente estero fino al 1981. Conseguiti numerosi premi, come il “Grinzane” per la Lettura nel 2003, arrivò a spegnersi il 23 gennaio del 2007.
Attraverso il suo libro “In viaggio con Erodoto” racconta episodi inediti della sua biografia, ripercorrendo mentalmente vicende e viaggi che lo hanno segnato. In particolare, la partenza verso l’ India subito dopo la laurea. A seguire, partenze in Africa, Iran, Cina, Egitto diventano spunto per un ritratto storico dell’ umanità, che vede le vicende sviscerate sotto una nuova luce, caratterizzata dallo stile coinvolgente e la penna brillante di Kapuscinski. Immancabile compagno di viaggio e maestro di vita, da subito fa la sua comparsa Erodoto, attraverso le “Storie”. Per il reporter dei nostri giorni, il noto sapiente può essere considerato il primo vero giornalista della storia; vivo nella propria voglia di viaggio, di scoperta, di ricerca dei dati, confronto ed esposizione. Interessante come l’ autore riesca a renderlo elemento essenziale in ogni suo percorso, guida antica in contesti moderni. Un libro che accende nel lettore la voglia di scoperta dell’ ignoto, ma che allo stesso tempo richiama al classico; implicita spiegazione della rilevanza della cultura, della conoscenza delle proprie origini, prima ancora della curiosità verso il nuovo.