di Giovanni Fabbri, I F
Adesso non si può più scherzare, il coronavirus è una vera e propria pandemia che sta colpendo tutto e tutti. I rischi maggiori riguardano la salute pubblica, l’economia mondiale che rischia una recessione, ma anche il mondo dello sport è stato particolarmente colpito, soprattutto quello del calcio. A preoccupare più di tutto è la decisione (giustissima) del governo di sospendere tutte le partite dei campionati italiani di calcio professionistico da qui al 3 aprile. Naturalmente tutto ciò comporterebbe il rinvio della fine del campionato a fine maggio/inizio giugno, ma c’è un problema che rende difficile tutto ciò: il 12 giugno iniziano il campionato europeo di calcio (Euro 2020). Logicamente non è possibile che il campionato finisca così a ridosso dell’Europeo, poiché è giusto dare anche alla Nazionale Italiana il tempo di riassestarsi dopo la stagione ed allenarsi in gruppo. La UEFA (Unione delle Federazioni Calcistiche Europee) sta discutendo l’ ipotesi di posticipare la competizione a fine giugno per garantire così almeno la distanza di un mese tra la fine della Serie A e l’inizio di Euro 2020, che peraltro si inaugura a Roma allo Stadio Olimpico. Le ipotesi, perché di ipotesi si trattano, di posticipare la fine della Serie A sembra quella più logica e plausibile, ma non è l’unica strada percorribile secondo la FIGC. Ve ne sono infatti altre 3 che potrebbero realizzare la chiusura del campionato italiano di calcio 2019/2020 e sono: non assegnazione del titolo di campione d’Italia, cristallizzazione della classifica o play-off scudetto e play-out retrocessione in Serie B. La seconda e la terza ipotesi sono praticamente identiche fra loro, con l’unica differenza che nella terza si assegna anche il titolo di campione d’Italia alla Juventus, momentaneamente prima in campionato. In questi casi, infatti, si prevede di concludere qui il campionato con la classifica attuale e di inviarla obbligatoriamente alla UEFA per poter iscrivere così Juventus, Lazio, Inter e Atalanta alla prossima edizione della UEFA Champions League e Roma, Napoli, Milan in Europa League. Per quanto riguarda le retrocessioni invece Lecce, SPAL e Brescia verrebbero subito mandate nella categoria inferiore in quanto hanno meno punti di tutti finora in campionato. La quarta ipotesi prevede invece una soluzione più rapida al fine di garantire comunque l’assegnazione del titolo di Serie A in maniera più sportiva, ovvero la creazione di un piccolo torneo a 4 squadre tra le prime quattro classificate per assegnare lo scudetto alla vincente. Stesso discorso vale per le retrocessioni, dove la vincente del torneo a 4 squadre sarebbe l’unica a guadagnarsi la permanenza in Serie A. Tutte e tre le ipotesi diverrebbero reali solamente se la UEFA dovesse decidere di non posticipare Euro 2020, anche se è molto probabile che ciò avverrà visto che anche molte altre leghe europee stanno avendo forti problemi dovuti al coronavirus.