di Cecilia Andreozzi, I F

“Hollywood dovrebbe dar voce a chi non ne ha una”. E’ stata proprio questa una delle frasi più discusse della  92ª edizione dei premi Oscar, pronunciata da Joaquin Phoenix vincitore dell’ Oscar come miglior attore per aver interpretato il ruolo del drammatico pagliaccio Joker nell’omonimo film, il quale ha conquistato due premi con ben undici candidature.

 Tra i film più premiati della notte dedicata al cinema più celebre del mondo è impossibile non citare il regista Bong Joon-ho che con il proprio “Parasite” ha portato a casa ben 4 statuette tra le più ambite della serata, trionfando come miglior regista e aggiudicandosi l’Oscar come miglior film,  diventando il primo sudcoreano ad ottenere la vittoria nelle  categorie più ambite della notte degli Oscar, tra  cui quella come “miglior film in lingua straniera”, inserita quest’anno per la prima volta. La pellicola è stato accolta positivamente in maniera unanime dalla critica, ma, nonostante questo, non sono mancate le polemiche causate  in particolare dal presidente Trump, il quale, dimostrandosi poco soddisfatto della vittoria, avrebbe, durante una manifestazione in Colorado, espresso il  proprio dissenso.

Tra le stelle del cinema internazionale, protagoniste degli Oscar 2020, troviamo, inoltre,  l’attrice statunitense Renée Zellweger   la quale si è aggiudicata l’ Oscar come miglior attrice protagonista vestendo i panni di Judy Garland nel biografico Judy e  Brad Pitt che nella categoria  miglior attore non protagonista ha vinto il suo secondo Oscar recitando nel film C’era una volta a… Hollywood (Once Upon a Time… in Hollywood) scritto e diretto da Quentin Tarantino, che vede come cooprotagonisti anche Leonardo DiCaprio e Margot Robbie.

Tra i momenti più emozionanti della serata ricordiamo l’esibizione di Billie Elish, che ha cantato una cover di “Yesterday” dei Beatles mentre l’Academy omaggiava le persone legate al mondo del cinema scomparse nell’ultimo anno, la standing ovation per il cantante Eminem, che nel 2003 vinse l’Oscar per la miglior canzone  e l’indimenticabile standing ovation incitata dal regista Bong Joon-ho che, ritirando il premio come miglior regista, ha voluto condividere l’onore con i suoi colleghi nominati ed in particolare con Martin Scorsese dichiarando di aver studiato per anni a scuola di cinema ogni singolo film del celebre regista e considerandosi perciò privilegiato ed emozionato ad aver potuto condividere con colui che  egli considera un maestro e tutti gli altri candidati, in particolare Quentin Tarantino, la propria candidatura e la propria vittoria.

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