di Alberto Liverani, I F

Grazie al successo di pubblico riscosso nel corso del 2019, la 70a stagione di Formula 1 avrebbe dovuto essere la più bella di sempre. Nessuno infatti avrebbe potuto prevedere che, a causa del Coronavirus, sarebbero stati cancellati i GP di Australia e Monaco, mentre quelli del Bahrain, Vietnam, Cina, Paesi Bassi, Spagna, e Canada sono stati momentaneamente rinviati. Le scuderie più piccole potrebbero addirittura rischiare il ritiro dalle corse.

Il motivo della mancata partenza è stata la positività al Covid-19, riscontrata prima dell’inizio della prima sessione di prove libere del GP di Australia, di uno dei membri della scuderia McLaren; a ciò è seguito il momentaneo ritiro dal week-end da parte della scuderia di Woking e successivamente la decisione di mettere in quarantena, nell’hotel in cui alloggiavano, altri quattordici membri della squadra.

La cancellazione del GP è avvenuta poche ore prima dell’inizio del fine settimana, anche perché alcuni team non si erano neanche presentati. È stato rinviato anche il F1 Fan Festival in Sudafrica, originariamente programmato per il 29 marzo a Johannesburg, in Sudafrica.

Oltre alla posticipazione delle gare, la F1 ha dovuto rivedere i piani per il proprio futuro. Infatti nel 2021 ci sarebbe dovuta essere la più grande rivoluzione regolamentare che questo sport abbia mai conosciuto, ma le circostanze hanno costretto la FIA e tutte le dieci squadre, a decidere di rimandare l’introduzione del nuovo regolamento tecnico al 2022 e di vietare lo sviluppo delle monoposto per il 2022 fino a febbraio del 2021.

Per ovviare a questa crisi inattesa, inoltre, si utilizzeranno le vetture 2020 anche nel 2021, con limitazioni alla progettazione, per venire incontro alle scuderie più piccole, che però verranno aiutate dall’introduzione, già da quest’anno, del budget cap, che introduce un limite di spesa fissato a 150 milioni di dollari, per frenare Mercedes, Ferrari e Red Bull, che sono i tre top team. Il Consiglio Mondiale del Motorsport, tenutosi in videoconferenza, ha approvato all’unanimità una modifica al Regolamento Sportivo 2020, spostando il periodo di chiusura estiva obbligatoria delle fabbriche. Tutti i team dovranno quindi rispettare lo stop di tre settimane a cavallo tra i mesi di marzo e aprile. In questi giorni la FIA e la dirigenza della F1 stanno lavorando a stretto contatto per stilare un nuovo calendario per far ripartire il campionato in Europa a porte chiuse. La prima tappa dovrebbe essere il circuito austriaco del Red Bull Ring il 5 luglio, pronto a sostenere una doppia gara a distanza di pochi giorni l’una dall’altra. Come conseguenza di questo disastro organizzativo ed economico, le azioni della F1, detenute dal colosso Liberty Media, sono crollate da $46 a $20 l’una.

Fortunatamente per noi appassionati, i piloti hanno deciso di organizzare delle gare usando come piattaforma simulatori e videogiochi, spronando così la F1 stessa ad invitare piloti ufficiali, celebrità sportive e non, a partecipare a gran premi virtuali trasmettendoli in streaming sui canali YouTube e Twitch ufficiali. È stato anche annunciato F1 2020, il nuovo capitolo della seria videoludica sviluppata da Codemasters, di cui si parlerà in futuro.

Speriamo che questo difficile periodo abbia il suo corso il prima possibile e che si possa almeno correre il GP di Monza, anche perché chi scrive ha acquistato i biglietti lo scorso novembre e spera di potervi raccontare questa sua futura esperienza in prima persona.

Un pensiero su “Il più brutto compleanno della Formula 1”

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