Sono passati sei mesi dall’ultima volta che abbiamo messo piede a scuola. Tre mesi di quarantena, ferrea e stressante per tutti. Tre mesi estivi più distesi, per la voglia di tornare a vivere liberamente. Ora la necessità più importante è quella di ricominciare. Riprendere ciò che si era iniziato sei mesi fa e che si è portato avanti tra mille impedimenti durante i mesi del lockdown. Riprendere, senza dubbio, ma anche incominciare dall’inizio. Progetti e idee non possono essere fermati dall’instabilità della situazione: le difficoltà non sono certo trascurabili e la priorità resta l’agire in osservanza completa delle norme sanitarie, ma fin dove la nostra incolumità non è a rischio, il dovere di noi studenti è questo. Anche a distanza di un metro, con la mascherina, su meet, ovunque sia possibile bisogna portare avanti le nostre iniziative e le nostre prospettive sul futuro. Il più grande servizio che in questo periodo difficile possiamo fare alla nostra comunità coincide con la necessità che abbiamo noi tutti di tornare all’opera, di trovare nuovi spazi per agire e per impegnarci. E questa è una fortuna.

La scuola prima di tutti deve essere il veicolo di questa intraprendenza, all’interno del programma disciplinare, ma anche al di fuori delle mura del Giulio. Liste nuove nascono e si apprestano ad inseguire con proposte nuove la vittoria delle elezioni di istituto. Si formano collettivi con l’intento di dare agli studenti uno spazio per immergersi in un modo giovane di fare politica e di partecipare alla vita civile del paese. Il fermento è tanto dunque e va assecondato. Non sappiamo quanto a lungo potremo rimanere in presenza, ma l’eventualità di dover tornare in quarantena non può essere un ostacolo. E se ciò dovesse accadere, anche in remoto si persevererà, forti dell’esperienza della primavera scorsa.

Il giornalino si prefigge un’ambizione importante quest’anno, ovvero quella di raccontare i rapidi sviluppi e le dinamiche movimentate della scuola e della società in tempi difficili, senza dubbio, ma anche di grande interesse dal punto di vista storico, politico, sociale e anche artistico. Il mondo sta cambiando repentinamente, questo è sotto gli occhi di tutti. Ma questo non può essere vissuto come un cambiamento passivo. Il giornalino, nel suo piccolo, si accende proprio per fare esperienza attiva di avvenimenti che influiranno ancora a lungo (e forse per sempre) sulle nostre vite. La redazione è aperta a tutti, a chi si appresta per la prima volta ad sfogliare un vocabolario di greco e a chi invece ci è ormai abituato. Tra quelli di terzo liceo e quelli di quarto ginnasio corrono cinque anni. Diverse generazioni, ma la stessa decisione nel collaborare alla comprensione del mondo che si sta delineando. I tempi sono maturi: se si vuole raggiungere la consapevolezza del momento storico che stiamo vivendo e del nostro ruolo nella società che si sta formando, ora è il momento.

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