di Giovanni Fabbri, III F

Terminato un girone d’andata che da una parte ha risposto ai molti quesiti che ci si poneva in estate e dall’altra, invece, ne ha aperto di strada a nuovi, le 20 squadre della massima divisione calcistica nazionale si proiettano, dopo la pausa invernale, verso un girone di ritorno fiammante. Se da un lato abbiamo assistito alla conferma, del cambiamento degli equilibri di potere ai vertici, da tinte bianconere a quelle rosso- neroazzurre di Milano, e di un’Atalanta sempre in lotta per la Champions League, vi è stata anche la netta dimostrazione del declino attuale della Juventus, costretta a faticare per entrare fra i primi 4 posti validi per la Champions, e del ridimensionamento del calcio romano, in estate promesso sposo a calcio spettacolo e risultati in grande, di cui fin qui non si è vista neanche l’ombra. Da sottolineare sono poi il grande equilibrio che regna verso la metà classifica, dove tra il quinto e il tredicesimo posto ci sono 8 squadre in 9 punti a lottare per tre posti in Europa, che si contrappone a una lotta per la salvezza già quasi scritta (Genoa, Cagliari e Salernitana sono staccate nettamente dalle altre compagini a livello di punti e prestazioni) e una corsa scudetto riservata anche quest’anno alle due maggiori forze del nostro campionato, Inter e Milan. Nonostante in estate si fosse tanto parlato, in contemporanea con la vittoria storica dell’Italia all’Europeo, di un ridimensionamento netto del calcio italiano per via dei molti campioni fuggiti verso lidi più ricchi (Inghilterra e PSG), con un’Inter che vendeva a fior di dobloni le sue stelle e la Juventus che salutava Cristiano Ronaldo, alla fine il campionato ci ha solo guadagnato in termini di imprevedibilità e di maggior equilibrio di forza tra le differenti squadre. L’Inter ha sostituito degnamente Lukaku e Hakimi con Dzeko, Correa e Dumfries, dimostrando di saper giocare un gran calcio e di essere in questo momento l’indiziata favorita per vincere il campionato, così come il Milan, che ha salutato Donnarumma e Calhanoglu (passato ai cugini), si è assicurata l’ottimo portiere Maignan e ha rafforzato la rosa con innesti quali Florenzi, Bakayoko e Messias, issandosi quale squadra completa in tutti i reparti e degna contendente per il tricolore. In seconda fila abbiamo invece assistito alla conferma dell’Atalanta di Gasperini e alla sorpresa Napoli che, dopo una partenza razzo, si è un po’ spenta nelle ultime giornate, ma ha dimostrato che sotto Spalletti la qualità della rosa e del gioco per la Champions c’è ed è quindi una candidata sicura per lottare fino alla fine. Attardate invece la Juventus, a cui resta ormai solo la Champions che, considerati i ritmi record delle altre, non sarà affatto semplice da raggiungere per i bianconeri, che se non riuscissero a raggiungere l’obiettivo, andrebbero incontro a un periodo di importante ridimensionamento, poiché la Champions League di soldi nelle casse dei club ne porta davvero tanti. Nella capitale l’ambiente non è sereno, poiché le rilevanti campagne acquisti, sia giallorosse che biancocelesti, stanno fin qua addirittura peggiorando le situazioni di classifica degli anni precedenti. La Roma sta cominciando a ingranare dopo diversi mesi di difficoltà alla ricerca di un gioco, la Lazio con i suoi notevoli problemi difensivi farà fatica a raggiungere un posto in Champions se non invertirà la negativa tendenza di risultati.

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