di Emma Damiani

Nella notte tra il 23 e il 24 febbraio 2022, il Presidente russo Vladimir Putin ha ordinato alle sue armate di procedere con l’invasione armata del confinante stato ucraino. Ormai da settimane si respirava aria di conflitto, ma nessuno avrebbe mai immaginato che tutto questo si concretizzasse.

Migliaia di civili ucraini sono stati violentemente costretti ad abbandonare le proprie case, le proprie famiglie e la propria libertà.

Ogni giorno sui social compaiono immagini difficili da accettare: padri che abbracciano i propri figli e le proprie mogli, pronti a combattere; donne in lacrime; bambini spaventati e confusi. È impossibile accettare che tutto questo stia accadendo a pochi chilometri da noi.

In questa situazione tragica il popolo ucraino ha dimostrato un’incredibile capacità di resistenza e unità nei confronti di un nemico così potente come quello russo. Infatti quel che sorprende è la capacità di questo popolo di non darsi per vinto. Come dimostrano i video e le interviste che vanno in onda ogni giorno, non c’è neanche un cittadino ucraino che non creda nelle proprie risorse, nella propria patria e nella possibilità di poter vincere. Migliaia di uomini e ragazzi hanno deciso di lottare e ormai da più settimane combattono e lavorano per fermare l’aggressore: costruiscono bombe a mano artigianali, fortificano le proprie strade e presidiano gli ingressi delle città. Ognuno ha trovato quindi il proprio compito al fine di salvaguardare i propri concittadini.

La cosa più difficile da accettare è il fatto che la maggior parte di queste persone non ha mai combattuto o preso un’arma in mano; tutta questa gente fino a qualche giorno fa lavorava, andava a scuola e conduceva normalmente la propria vita, mentre ora combatte e si immola per la patria.

Probabilmente Putin ha sottovalutato la forza e l’ostinazione del popolo ucraino, aveva forse pensato ad un tipo di invasione immediata che in pochi giorni gli avrebbe consentito di raggiungere il folle obbiettivo strategico e di avanzare senza incontrare nessun tipo di ostacolo.

Purtroppo però questa caparbietà e resistenza sembra quasi inutile al cospetto delle bombe russe che distruggono e radono al suolo quartieri e città ucraine, tolgono la vita a centinaia di persone ogni giorno. Fino ad ora i morti sono all’incirca 2mila, numero purtroppo destinato a crescere; considerando che la superficie ucraina ospita all’incirca 44milioni di abitanti, tale cifra è molto elevata. I profughi sono ormai milioni di donne, bambini e anziani, la maggior parte dei quali ha trovato rifugio nei paesi del Centro Europa, Italia compresa. L’Italia infatti, come moltissimi altri stati europei, sta partecipando a numerosissime attività di aiuto e soccorso, sanitario e militare, al fine di garantire il massimo sostegno alla popolazione in difficoltà.

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