di Marika Ruffini, I D

Nel mese corrente, il nostro liceo ha ospitato un gruppo di studenti provenienti da Cambridge, in Gran Bretagna. L’accoglienza ha previsto che venissero fissati vari appuntamenti tra il 6 e l’8 aprile, in modo tale da poter fornire loro la migliore ospitalità possibile. Si è trattato di guidare i ragazzi, in lingua inglese, in varie visite al complesso monumentale di Sant’Agnese fuori le mura e in passeggiate dal Colosseo alla Colonna Traiana passando per i Fori.

Io sono stata scelta, insieme ad altri compagni della mia classe, per accompagnarli l’8 aprile nella passeggiata al centro di Roma, dunque parlerò della mia esperienza personale. Ci siamo incontrati la mattina stessa alle 9:50 alla fermata “Colosseo” della metro B e subito abbiamo approfittato del primo “tempo morto” per rompere un po’ il ghiaccio. Nonostante il normale impaccio iniziale, da entrambi le parti vi è stata subito una curiosità definibile disinibitoria che ha alimentato la conversazione. Dopodiché, consegnate le radioline sia ai turisti che a noi guide, l’intero gruppo ha iniziato a camminare. Tuttavia non abbiamo seguito il percorso stabilito formalmente all’inizio, in quanto la sera prima della gita era stato comunicato a noi ciceroni che i nostri ospiti avevano già visitato i monumenti previsti e perciò preferivano fare qualcosa di diverso. A questo punto, è stato giocoforza per noi reinventare un iter nuovo e allo stesso tempo accattivante nel poco tempo a disposizione. E quindi abbiamo dapprima percorso Via dei Fori Imperiali per poi arrivare ad ammirare i Fori dall’alto del Campidoglio, con una tappa alla vicina fontana da cui sgorga la nota Acqua Marcia. In seguito ci hanno seguito fino a Piazza Venezia e, dopo aver mostrato loro anche Via del Corso, abbiamo raggiunto il Pantheon. Credo che la vera ricchezza di questo scambio culturale sia emersa pienamente durante il nostro giro, perché non è stata una lezione tipicamente formale dove vengono solamente trasmessi contenuti e nozioni, bensì le spiegazioni erano intervallate da momenti in cui, mescolandoci tra le file della coda, abbiamo instaurato conversazioni e stretto rapporti con gli allievi di Cambridge. Ciò è servito a scambiarsi idee e capire come nostri coetanei ragionino diversamente magari poiché appartenenti a un contesto e paese completamente diversi, ma anche a migliorare la fluidità e l’autostima nei confronti della lingua inglese. Ma insomma, dopo una pausa presso la gelateria “Giolitti” abbiamo terminato il percorso a Largo Argentina sotto il loro stupore nell’ammirare il Santuario dei gatti di cui tanto ci avevano chiesto durante il cammino.

Aver preso parte a questa iniziativa mi ha permesso di sperimentare nuove attività e crescere. D’altronde la diversità è una ricchezza perché ci dà modo di imparare cose nuove e di entrare in contatto con altre realtà, ed è bene scoprirla in toto apprezzandone ogni singola sfaccettatura.

In questo senso, mi sento di poter affermare che questo è un tipo di attività che arricchisce l’animo e sono sicura di parlare a nome di tutto l’istituto quando dico che siamo riusciti bene nell’intento di contribuire a rendere speciale la loro permanenza qui, nella nostra splendida Città Eterna.

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