di Fabiola Cappella
Il 6 Maggio nella nostra scuola si è svolta la Notte del Liceo classico, alla quale ho preso parte come coordinatrice dello Spazio Danza realizzato durante il concerto svoltosi nell’Aula Magna. Il progetto “Spazio Danza” è nato 3 anni fa, coordinato dalle professoresse Francesca Cocciolo e Anna Tudini, ed è un progetto che cerca di coinvolgere tutti gli studenti della scuola, dal quarto ginnasio al terzo liceo.
Come ogni anno, abbiamo lavorato moltissimo per dare vita a molte coreografie, infatti ci siamo esibiti ben sette volte (sei esibizioni di hip hop ed una di danza moderna); abbiamo affrontato pomeriggi intensi, sfruttato le ore delle assemblee d’istituto e, nell’imminenza dell’evento, anche ore di lezione, per cercare di migliorare e correggere il minimo dettaglio, affinché tutto fosse perfetto. Per qualcuno il fatto di esibirsi davanti a tantissime persone è stato motivo di preoccupazione, essendo la prima volta, ma mai di scoraggiamento: infatti, quello che non è mai mancato in questa piccola, grande, famiglia è la determinazione messa nel percorso intrapreso; ogni secondo è stato utile per imparare nuove cose.
La maggior parte delle coreografie di hip hop che sono state portate in scena sono nate quasi casualmente nella mia cameretta, col desiderio di insegnarle a qualcuno. Fortunatamente ho trovato un gruppo formidabile, che ha ascoltato ogni mio consiglio ed ogni mia correzione; ci siamo aiutati a vicenda perché, come si è sempre detto, non si smette mai di imparare.
Sono state realizzate coreografie su canzoni come “Brividi” di Blanco e Mahmood, per danza moderna, mentre per hip hop, “Shut Up” dei The Black Eyed Peas, un mashup di due canzoni di star internazionali come Ariana Grande e Dua Lipa “Greedy X If It Ain’t Me”, “16 Shots” di Stefflon Don, una cover realizzata da una cantante americana Micky Weeks su una canzone di Lucky Daye “Over”, “Mount Everest” di Labrinth e, per concludere lo spettacolo, un’esibizione corale su “Follia” di Blanco.
La maggior parte di queste coreografie sono piene di energia, ma alcune avevano anche lo scopo di trasmettere dei temi importanti: stiamo parlando di Mount Everest e di Follia. Prima di queste due esibizioni sono state lette due introduzioni: il tema principale di Mount Everest sono le insicurezze e con questa esibizione ho provato ad avvicinare il pubblico a questo tema particolarmente importante per me, invitandoli ad individuare i loro punti deboli e renderli invece caratteristiche delle proprie personalità, perché come dice il testo, tutti possiamo arrivare “in top of the world”. Invece nella canzone di Blanco Follia il tema principale è l’amore: fino a che punto siamo disposti a spingerci per amore? Siamo disposti a fare follie per tenerci stretto qualcuno? Se poi questo qualcuno ci abbandona, come reagiamo? Ve lo do io qualche suggerimento: ci sentiamo tristi, vuoti, arrabbiati e soli, potremmo arrivare a fare follie pur di liberarci da questo mix di sensazioni. Blanco dice “Sono in pericolo per te, sono al baratro per te”, sembra che il mondo ci stia cadendo addosso, come se avessimo un peso che ci tira giù in fondo, nonostante si cerchi di reagire, questo peso è troppo grande per potersene liberare. È un processo lungo, quello della “riabilitazione” da un sentimento così forte come l’amore, “non provo più dolore, ho perso un mare di sangue”, dice il cantante, e in effetti ha ragione, perché dopo il dolore e la sofferenza, la luce in fondo al tunnel si vedrà sempre. Ho scelto questa canzone perché quello che racconta questo artista emergente della scena italiana, è un tema che mi sta molto a cuore. Mi è sembrato il modo perfetto per chiudere questo fantastico percorso da studentessa e coordinatrice dello spazio danza in questa scuola iniziato tre anni fa, e al quale sono e sarò eternamente grata.