di Riccardo Cicerchia, III E

Dopo due anni di anonimato, dopo l’accordo segreto con la Fia, la Ferrari è tornata a vincere in F1. Nei primi 5 Gp Charles Leclerc guida la classifica mondiale con due vittorie (Bahrein e Australia) e la Scuderia è davanti a tutti nella classifica costruttori. Il passo in avanti è evidente,  ma ad Imola e Miami è sembrata essere superiore la Red Bull con un super Max Verstappen che ha vinto 3 gare su 5. Dopo aver risolto i problemi di affidabilità che avevano costretto due volte Max al ritiro. Leclerc, errore di Imola a parte, sta guidando da campione e questo, insieme alla competitività della macchina, fa ben sperare, la Red Bull però negli ultimi gran premi, con aggiornamenti continui, sembra aver superato il Cavallino a livello prestazionale, quindi urge subito un intervento da Maranello. Binotto sa che bisogna stare nei limiti del budget cup però è il momento di rispondere alla Red Bull, a partire dal prossimo Gran premio, che si disputerà in Spagna, dove è atteso un altro capitolo della lotta tra Leclerc e Verstappen. La delusione di questo avvio della Rossa è Carlos Sainz che per due volte si è ritirato (Melbourne e Imola) e che in generale non sembra mai avere in gara il passo del compagno di team. In casa Ferrari adesso c’è da ragionare sul fatto che, se Leclerc continua così, Sainz dovrebbe aiutarlo e diventare secondo pilota, come ha fatto Perez in Red Bull. Con una Mercedes in grande crisi, come testimoniato dalla difficoltà di Lewis Hamilton, l’occasione quest’anno è ghiotta e la combo Leclerc-Ferrari deve compiere lo step decisivo per battere Verstappen. In Spagna si avranno le risposte forse più importanti, perché è pronto un pacchetto sostanzioso di aggiornamenti per dare un mezzo velocissimo al monegasco, onde evitare un 2018 bis, quando a pagarne le spese fu Sebastian Vettel. Dal canto suo la Red Bull è riuscita ad aggiornare molto bene la sua RB18 e, soprattutto, può contare su un Verstappen fenomenale, su un Pérez che quest’anno sembra più vicino all’Olandese, ma sempre pronto ad aiutarlo, e su un team che adesso sembra consapevole della propria forza dopo il Mondiale 2021. La grande e clamorosa delusione del 2022 è finora la Mercedes. Russell si è adattato benissimo ma la macchina non va, come testimoniato da un Hamilton molto affranto, ma anche e soprattutto dalle parole quasi arrendevoli di Toto Wolff. Quando ai test venne presentata la W13 senza pance, le aspettative erano altissime ma il porpoising continuo e altre problematiche difficili anche da capire stanno limitando la scuderia di Brackley. Dopo un inizio difficile, c’è tanta voglia di riscatto in casa Mclaren, che si è ripresa conquistando anche un podio con Norris ad Imola. Sorprese in positivo sono state le Haas ma soprattutto le Alfa Romeo,  con un grande Bottas, ora libero di esprimersi senza pressioni e un buon Zhou. Difficile da inquadrare l’Alpine, veloce a tratti ma con tanti problemi di affidabilità. Inizio nero per Aston Martin e Williams. Il 2022 si può dire che è un anno all’insegna del cambiamento, per le macchine di nuova generazione, per il mescolamento dei valori in campo e, con gioia di noi italiani, per la Ferrari che sta tornando ad essere la “Ferrari”.

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