di Thea Ceccarelli, I G
In ognuno di noi arde un sogno e, affinché esso divenga realtà, è necessario che sia alimentato dal fuoco della passione.
Roger Federer, Kobe Bryant e Daniele Cassioli sono tre atleti di successo che hanno scritto una dichiarazione d’amore verso il proprio sport.
Celato alle spalle di un grande campione c’è sempre un bambino che vede nitidamente il proprio futuro, il quale, consapevole di quanto l’attività svolta è strettamente correlata alla propria felicità, convoglia in essa tutta la sua dedizione, implicando corpo e anima.
Così scrive l’icona del basket Kobe Bryant: «Cara pallacanestro, dal momento in cui ho cominciato ad arrotolare i calzettoni di mio padre ed immaginare tiri decisivi per la vittoria al Great Western Forum: ho saputo che una cosa era reale, mi ero innamorato di te». «Non ho mai visto la luce in fondo al tunnel. Mi vedevo soltanto correre, e così ho corso. Su e giù per ogni campo, rincorrendo ogni pallone per te. Mi hai chiesto il massimo sforzo, così ti ho dato il mio cuore».
Donare il proprio cuore è inseguire un obiettivo a tal punto da esserne assuefatti, è continuare ad andare avanti anche quando il fallimento ci ostruisce il passaggio, è lottare contro la fatica e le cattive sensazioni nelle giornate in cui il nostro sogno sembra una fantasia ineffabile, tanto fragile da poter essere annichilita in un soffio; donare il proprio cuore è credere in quel che si ama ed avere un fine per il quale sentirsi vivo.
A seguito di un incidente in elicottero, Kobe ci ha tristemente lasciati nel gennaio 2020, all’età di 41 anni. Il suo mito ha segnato la storia del NBA e quella dello sport.
La poetica lettera d’amore, composta dal cestista dei Lakers in occasione del suo ritiro dal gioco, diventa il soggetto della sceneggiatura di Dear Basketball, cortometraggio d’animazione vincitore di un Premio Oscar nel 2018.
Come Bryan anche Roger Federer mette nero su bianco i propri sentimenti per l’amato sport annunciando, il 15 settembre 2022, il termine della carriera agonistica, conclusa dopo un’avventura di ventiquattro anni.
Lo svizzero racconta «Quando il mio amore per il tennis è iniziato, ero un raccattapalle nella mia città natale, Basilea. Ero solito guardare i giocatori con un senso di meraviglia. Erano come giganti per me e ho incominciato a sognare. I miei sogni mi hanno portato a lavorare più duramente e ho iniziato a credere in me stesso. Alcune vittorie mi hanno dato fiducia e ho fatto il più incredibile dei viaggi che mi avrebbe portato a questo giorno».
Federer ha incantato il mondo intero per la garbata eleganza. Dal dritto penetrante al distinto rovescio ad una mano, ha rispettato in ogni sfida l’avversario ed il pubblico, risultando il tennista più amato di sempre.
Le parole di Roger delineano la serenità di colui che ha raggiunto il pieno consacramento sportivo riuscendo a preservare intatto il proprio talento nel corso degli anni.
Riesco a vedere il suo “incredibile viaggio” e lo immagino a colori, fra i quali il verde dei campi di Wimbledon è predominate.
Dietro all’apparenza di una bella favola dal dolce lieto fine si cela l’essenza di un atleta impegnato, giorno dopo giorno, nella costruzione del proprio percorso, curando costantemente ogni dettaglio della crescita fisica, tecnica e psicologica.
Daniele Cassioli, a differenza dei sopracitati colleghi campioni è ancora nel pieno della sua attività d’atleta e, interloquendo spontaneamente con il suo caro amico sport, scrive: «spesso le persone mi chiamavano per le mie mancanze e quando passavo, toccandosi i gomiti l’un l’altro, si dicevano sotto voce: guarda quello non ci vede. Tu questo non l’hai mai fatto… e il nostro rapporto di fratellanza ancora non è finito». «Quello che adoro di te è il saper prendere qualsiasi individuo senza giudicarlo. Tu fai posto a tutti fra le tue grandi braccia, con te ognuno ha il diritto di mettere in mostra il proprio talento e le proprie qualità, senza avere paura di ciò che non ha e non è. D’altronde sono le doti, il talento che fanno di un individuo una persona compiuta». «I due che si toccavano il gomito parlando a voce bassa ora si dicono: guarda quello è il campione del mondo di sci nautico!»
Daniele ha conquistato 25 titoli mondiali, 27 europei e 41 italiani e detiene il record del mondo nelle specialità del salto, nelle figure e nello slalom. È considerato il più grande sciatore nautico paralimpico di tutti i tempi; cieco dalla nascita, ha visto nitidamente il proprio sogno e vive per la sua passione.
L’amore ha acceso l’ambizione di tre bambini, li ha incoraggiati a crescere nel l’equilibrio fra la solida costruzione della propria competenza e la magia eterea di un mondo favoloso fino ad elevarli oltre il loro immaginario.
È l’amore che apre le ali al sogno di un bambino!
Così scrivono i tre campioni a conclusione della loro dichiarazione: «Ti amerò per sempre, Kobe», «Ti amo e non ti lascerò mai. Roger Federer», «Ti amo con tutto il cuore. Daniele».
Caro lettore, grazie per avermi dedicato il privilegio del tuo prezioso tempo!