di Sofia Ortolani

Novembre è un mese di festa per gli Americani, che oltre al famoso Giorno del Ringraziamento, celebrano il Native American Heritage Month, festività che non gode della stessa fama, ma è egualmente importante.

Sto trascorrendo il mio semestre all’estero in Michigan, nella città di Mount Pleasant, che si trova all’interno dell’Isabella Indian Reservation. L’agenzia degli Affari Indiani (BIA) definisce la reservation (riserva) come un territorio gestito da una tribù nativa americana e riconosciuto dal Governo federale. Ad abitare la riserva Isabella è la tribù-nazione Saginaw Chippewa, una delle 567 tribù federalmente riconosciute dagli Stati Uniti. Da subito mi è stato chiaro che la cultura nativa americana avrebbe plasmato e arricchito la mia esperienza, ad esempio quando il mio papà ospitante, nel mostrarmi la città, si è fermato davanti alla Mount Pleasant Indian Industrial Boarding School, uno dei numerosi istituti sparsi per il Nord America, dove i colonizzatori sfruttavano e abusavano i bambini nativi, dopo averli sottratti dalle loro tribù. L’impatto maggiore lo hanno senza dubbio avuto le persone: vedere i miei amici indossare magliette con lo slogan every child matters per onorare i bambini che hanno sofferto nelle boarding schools o sentire racconti di vita quotidiana nella tribù dai miei compagni nativi americani mi ha sensibilizzato e fatto apprezzare ancora di più la diversità culturale che ho la fortuna di vivere.

Proprio parlando con Miikawadici Prout, rappresentante della Cultura Nativa Americana all’interno del Consiglio d’istituto, ho scoperto cosa voglia realmente dire essere parte di una tribù: per Miika essere nativa americana significa onorare la propria storia e quella delle altre tribù del Nord America. La vita della tribù gira intorno al Pow Wow, una celebrazione aperta a tutti che si tiene più volte all’anno e che per le persone Native Americane ha il duplice scopo di coltivare la vita sociale inter e intra tribale e di entrare in contatto con il proprio patrimonio culturale. Durante il Pow Wow, membri e discendenti della tribù prendono parte a balli, canti ed esibizioni con i tamburi. Il ballo più importante è il ground dance (ballo della terra), in cui gli spiriti degli antenati tornano in vita e accompagnano i ballerini nella loro coreografia, aiutandoli a chiedere prosperità a Madre Natura. Questo ballo viene eseguito dagli uomini, in quanto tradizionalmente erano loro ad occuparsi della caccia e della raccolta, mentre alle donne spettava crescere i figli e occuparsi delle questioni domestiche. Proprio in virtù della capacità procreativa, le donne sono considerate il genere più forte nella società nativa americana e, prima che venissero in buona parte assimilati i valori occidentali, detenevano un ruolo di maggiore autorità politica ed economica rispetto agli uomini. Questa società, basata su un sistema non binario che prevede al pari del genere maschile e di quello femminile un terzo genere detto two spirited, ha da tempo raggiunto l’eguaglianza, e fa proprio dell’eguaglianza, del rispetto e della lealtà i suoi valori cardine.

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