di Alessio Fraioli III D e Livio Zoffoli III C
Dal 13 al 17 febbraio al Liceo Classico Giulio Cesare si è tenuta la Settimana dello Studente, il periodo di cogestione. È stata un’occasione unica per gli studenti di dare spazio alle loro passioni e ai loro interessi, vivendo un modo differente di andare a scuola. Questa opportunità è stata sfruttata al massimo e i ragazzi hanno proposto una grande quantità di corsi, toccando i temi più vari: politica, arte, orientamento universitario, dibattiti, attualità. Tutti hanno partecipato attivamente alla buona riuscita della settimana e il risultato è stato straordinario: per la prima volta da anni la Settimana dello Studente ha avuto una durata di cinque giorni, ognuno dei quali ricco di corsi interessanti. Questa ampia possibilità di scelta tra le varie attività ha prodotto un clima in cui ciascuno è stato in grado di trovare la sua dimensione e intrattenersi in ciò che gli interessava maggiormente, dai corsi più impegnativi a quelli più leggeri.
Un aspetto eccezionale di questa settimana è stata la collaborazione tra studenti e professori. Molti ragazzi hanno deciso di invitare i loro docenti a tenere dei corsi con loro, dando prova del prezioso clima di collaborazione tra alunni e professori che caratterizza la nostra scuola e la distingue dalle altre, superando il semplice divario tra docente e discente.
Il vero punto di forza, però, sono stati gli ospiti. Gli studenti, per loro spontaneo interesse e senza ricevere indicazioni da nessuno, hanno superato tutte le aspettative chiamando professionisti di ogni tipo, artisti, attori, professori universitari, avvocati, medici, giornalisti, stilisti ed esperti di ogni ambito. Ognuno di questi ha ricevuto molta attenzione e ha saputo a suo modo coinvolgere e interessare gli studenti.
Un corso che merita di essere messo in evidenza è stato il torneo di dibattito tra gli studenti. L’obiettivo era quello di replicare in maniera più informale un progetto della Notte Nazionale del Liceo Classico, che prevede un’analoga attività di dibattito regolamentato su temi specifici tra due squadre, alle quali viene assegnata casualmente una posizione favorevole o contraria da difendere. Con ben otto squadre da quattro componenti ciascuna, i partecipanti hanno superato ogni aspettativa. Il livello di preparazione sui temi, studio e abilità oratoria si è tenuto sempre molto alto, realizzando dibattiti coinvolgenti e interessanti anche per il pubblico, sempre concentrato e appassionato. Soprattutto in alcune delle sfide, il verdetto finale ha visto una differenza minima tra le due squadre con la vittoria che è stata determinata solo da delle sottigliezze.
Al centro del nostro progetto c’era l’obiettivo di rendere il percorso degli studenti vario, ricco di diversi punti di vista e nozioni che mai avrebbero pensato di apprendere con la semplice didattica curricolare, contribuendo alla loro crescita a livello personale.
Osservando le varie attività della settimana, di fronte a una simile dimostrazione di valore e attività da parte degli studenti, viene inevitabilmente stimolata una riflessione sul nostro modello di scuola. Spesso i professori lamentano lo scarso interesse degli studenti, il loro mancato coinvolgimento e una sorta di passività. Notiamo però che non appena si dà loro l’opportunità di sfruttare il tempo a scuola in modo diverso e di dar spazio a ciò per cui si sentono portati, essi si attivano con passione e partecipazione nel cercare di farlo nel modo più serio possibile. Sorge spontanea a questo punto la domanda: sono i ragazzi ad essere svogliati e spenti o è la scuola ad essere poco coinvolgente. È chiaro che, in una situazione di didattica alternativa, venga naturale ai ragazzi essere più coinvolti, vista la vasta scelta di argomenti trattati e il fatto che siano proposti direttamente da loro coetanei, ma il modo in cui gli studenti hanno preso parte ai corsi ha dato prova del fatto che può esistere un modo diverso di fare scuola. Non intendiamo certo che i ragazzi debbano decidere cosa fare, ma quantomeno che si cerchi di coinvolgerli nei temi trattati e di dare spazio alle varie personalità, come a onor del vero molti docenti già fanno, invece di vederli come contenitori da riempire di nozioni e studio asettico. Gli studenti, con la loro appassionata partecipazione alla Settimana dello Studente, hanno voluto mandare un chiaro segnale ai loro insegnanti di non essere privi di interessi, spenti, demoralizzati, ma di avere semplicemente bisogno di essere stimolati per sprigionare tutta la loro forza.
Questo concetto viene espresso perfettamente in una citazione di Plutarco: “Gli studenti non sono vasi da riempire, ma fiaccole da accendere”.