Elton John.

di Sofia Liverani, I F

Dopo aver concluso il suo ultimo tour mondiale all’età di 76 anni, Elton John continua ad essere un importantissimo tassello della musica pop e soprattutto rock and roll britannica, oltre ad essere un’icona di stile, nel suo pomposissimo eccesso e nella sua unica e coloratissima stravaganza.

La sua carriera iniziò a decollare verso la fine degli anni ‘60, anche grazie alla stretta e duratura collaborazione con il paroliere e grande amico Bernie Taupin. Nel 1970 pubblicò il leggendario album, suo omonimo, Elton John, che include come secondo singolo il brano Your song, destinato a diventare un evergreen, e che John Lennon definirà come “qualcosa di veramente nuovo dopo lo scioglimento dei Beatles”.

Il suo stile cambia con gli anni e con le mode, ma mantiene un sound sempre riconoscibile attraverso gli anni. In Honky Château, ad esempio, vediamo l’alternarsi di brani ritmati come Honky cat a brani come Rocket man, che vedono privarsi dell’orchestra nell’arrangiamento, facendo risaltare straordinariamente il pianoforte. Ciò differisce largamente dai primi dischi, i quali fondevano il genere con un folk rock quasi barocco, come si sente in brani come I need you to turn to o Sixty years on, e poi nell’intero album Madman across the water.

Durante gli anni ’70, dunque, Elton si fa esponente insostituibile della corrente del piano rock, ovverosia un rock ‘n roll più immediato che vede come unico protagonista il pianoforte e non più una band come solitamente intesa.

Iconico è lo stile -come abbiamo accennato- con il quale si presenta sul palcoscenico, con vestiti estremamente sfarzosi, kitsch e di ambigua sessualità, senza mai dimenticare di indossare un paio di occhiali ogni volta diversi, delle più strane forme e colori, che col tempo sono diventati un tratto caratteristico del personaggio di Elton John. Questo atteggiamento, all’epoca, è stato assiduamente contestato dalla critica, secondo la quale avrebbe distolto l’attenzione e la cura dell’artista dall’elemento musicale. Nonostante ciò, i suoi brani continuarono a spopolare e conquistarono il pubblico americano e mondiale: negli Stati Uniti, il brano Bennie and the Jets diviene il primo brano scritto da un cantante bianco a raggiungere la numero 1 nelle classifiche R&B.

La discografia di Elton John è drasticamente larga, avendo pubblicato un LP di successo dopo l’altro. Tra i più importanti, Don’t shoot me I’m only the piano player e Goodbye yellow brick road. Indimenticabile, perché si distingue dagli altri grazie alla collaborazione unica tra Elton e la Melbourne Symphony Orchestra di Sydney, è l’album della registrazione del concerto Live in Australia del 1987.

Elton John ha concluso questo autunno la sua ultima tournée attorno al mondo. Il tour, chiamato Farewell Yellow Brick Road, in riferimento al suo brano e album Goodbye yellow brick road, ha ripercorso tutti i suoi grandi successi e brani a lui personalmente cari, portando sul palco pezzi alquanto sottovalutati, come Someone saved my life tonight.

Non possiamo dire di conoscere il rock n’ roll senza conoscere l’artista che Elton John è ed è stato. 

Di Sofia Liverani

II F, caporedattrice, prima paginista, articolista.

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