di Luca Gentilucci, II D

Chi sarò mai io per recuperare

Il suono di chi è silente, il silenzio di chi fa rumore

La voglia di chi è inerme, la stoffa del campione

La parola di chi è incapace di parlare

Chi sarò mai io per rammentare

Ciò che è stato perso, come il brivido di una fitta al cuore

Ma non è scomparso, come nella mente una scena di dolore

Come quello che era meglio dimenticare

Chi sarò mai io per spiegare

La bellezza della natura, che in questa visione della luna

Me ne concede prova ulteriore, sarà forse fortuna

Ma dall’altra parte si potrebbe capitare

Chi sarò mai io per toccare

Le fragilità degli altri senza peccare di presunzione

Un Astolfo che ha bisogno di perdersi per vivere tra le persone

Che nel bianco tra le stelle si riesce a specchiare

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