Interviste parallele raccolte dalla redazione
Lista I – Caos – Luna Patuzzi, III C
Quali sono le ragioni che ti hanno spinta a candidarti?
Io sono in Caos dal quinto ginnasio ma è il primo anno in cui mi candido, quindi per me è una bellissima domanda a cui rispondere. Sono sempre stata una persona abbastanza insicura, ma anche estroversa, solare e mi sono sempre impegnata molto, spesso di più dei candidati. L’anno scorso, dunque, dopo il duro lavoro che ho portato avanti per la lista, diversi ragazzi di terzo mi sono venuti a chiedere: “Luna, ma che cosa stai facendo? Perché ti sforzi e ti esaurisci se non hai il posto che ti meriti?”. Quest’anno allora, quando ci siamo riuniti, ho detto “penso di meritarmi questo posto e penso di essere in grado”. Ne sono convinta perché con i professori non ho alcun tipo di problema, dico le cose con massimo rispetto, se c’è qualche problematica cerco di risolverla in maniera civile, pacata, ci penso tre volte prima di dire qualcosa di sciocco e volevo poi portare qualcosa di nuovo all’interno del Giulio.
Qual è un punto del vostro programma che ritieni fondamentale?
Abbiamo diversi punti: il primo è la revisione del regolamento, che non viene rivisto da diverso tempo, e ritengo sia molto grave; vorremmo revisionarlo e trovare un punto d’incontro. Poi abbiamo l’orientamento universitario, che viene portato da molte liste, ma perché a tutti interessa fornire, specialmente ai più piccoli, un giusto scenario delle varie facoltà. Abbiamo inoltre la “formazione e informazione con Caos”, per cui appenderemo QR code nelle bacheche per permettere agli studenti di tenersi informati sull’attualità. Per quanto riguarda la formazione, avevamo già creato l’anno scorso un sito di appunti sul quale gli studenti possono caricare e scaricare appunti, in modo da poterci una mano l’un l’altro nello studio.
Per quale motivo uno studente dovrebbe votare Caos e non altre liste?
Questa è una bellissima domanda. Io penso che Caos, almeno da quando sto al Giulio, non ha mai promesso e poi non mantenuto. Non voglio certo screditare altre liste, Caos non è una lista che si mette a battibeccare: l’unica cosa che ha in testa è il comfort della scuola che uno studente dovrebbe avere. Noi promettiamo e manteniamo e, a mio parere, siamo una lista molto seria a cui non piace perdere tempo.
In quale modo si differenzia la vostra lista dalle altre?
La nostra lista si differenzia, e quest’anno l’ho notato più degli altri, nell’unione che c’è, cosa che inizialmente può sembrare scontata. Nessuno sovrasta nessuno, tutti i fuorilista vengono dalle riunioni, io li conosco tutti e sono sempre pronta ad aiutare loro e loro ad aiutare me. Penso che questa sia una delle cose più belle che poteva capitare all’interno di Caos.
Quali sono, per voi, le priorità che la scuola dovrebbe avere?
Noi pretendiamo di vivere in un ambiente pulito. Ad esempio, come è possibile che al terzo piano abbiamo un solo bagno delle ragazze funzionante? Noi riteniamo che si debbano migliorare i corsi sulla formazione dello studente, che si debba revisionare il regolamento e che si debba dare più possibilità di viaggiare. Per esempio, un’altra cosa da rivedere secondo noi è la questione dell’esame dopo l’anno all’estero, che spesso non si sa su che cosa sia né quando. La scuola, al contrario di quanto fa, dovrebbe tranquillizzare gli studenti per permetter loro di vivere questa esperienza.
Lista II – Omega – Giulio Togni, I A
Quali sono le ragioni che ti hanno spinto a candidarti?
Mi baso su tre punti, tre necessità che vogliamo portare all’interno dell’ambiente scolastico: la partecipazione attiva e la formazione dei ragazzi, il sostentamento delle famiglie degli studenti di questo ambiente e lo “svegliare” i ragazzi che non hanno un approccio attivo con la scuola.
Per quale motivo uno studente dovrebbe votare Omega e non altre liste?
Siamo una lista nuova, stiamo cercando di distinguerci e, come dice Michele, avendo il cambiamento dentro, possiamo partorire una stella danzante.
In quale modo si differenzia la vostra lista dalle altre?
Noi cerchiamo di portare punti particolari, nuovi, che non si sono mai visti, e lo avete visto quanto è uscito il programma. Noi cerchiamo di realizzarli, cosa che non sempre avviene, ma anche questo è un punto molto importante. Noi cerchiamo dunque di essere un’alternativa valida.
Quali sono, secondo voi, le priorità che dovrebbe avere la scuola?
La partecipazione attiva, la formazione, l’avere un metodo più attivo e meno passivo da parte dei professori per coinvolgere gli studenti, e il mettere al centro la scuola e lo studente, cosa che spesso non avviene.
Qual è un punto del vostro programma che ritieni fondamentale?
Il punto che parla di una scuola aperta, che garantirebbe uno spazio che dopo le lezioni rimanga aperto ai ragazzi come centro culturale, sia da un punto di vista fisico, nelle palestre, sia scolastico, nei laboratori o nelle classi.
Lista III – Zero Alibi – Romano Morando, III D
Quali sono le ragioni che ti hanno spinto a candidarti?
Sin dal quinto ginnasio mi sono avvicinato alla lista, inizialmente entrando nel collettivo e candidandomi poi durante il mio primo liceo. Mi convinsero i motivi che muovevano la lista a parlare e le proposte che portavano i ragazzi più grandi di allora, mentre io li guardavo un po’ dal basso verso l’alto, pensando che anch’io avrei voluto fare qualcosa per la scuola e per gli studenti.
Per quale motivo uno studente dovrebbe votare Zero Alibi e non altre liste?
Penso che si debba votare Zero Alibi perché è una lista che per prima si è sempre interessata e concentrata sugli ideali e sul volere degli studenti, com’è giusto che sia. Ascoltare gli studenti è in ogni caso l’unico modo per rappresentarli davvero. Ritengo inoltre che la scuola debba essere uno spazio dedicato completamente agli studenti.
Quali sono le priorità per voi, che la scuola dovrebbe avere?
Secondo noi la scuola dovrebbe essere uno spazio inclusivo per tutti al 100%, uno spazio che accetta le proposte di chi la abita senza fermarle o filtrarle. Come si è visto già gli anni scorsi, siamo stati bloccati molte volte nelle nostre iniziative, nei corsi portati durante le assemblee e non solo, ma noi abbiamo sempre cercato di portare quello che volevano gli studenti, su argomenti che non spesso sono portati nelle aule a lezione. La nostra lista si interessa per esempio di argomenti come l’educazione sessuale e ha sempre voluto portare le questioni importanti a livello sia territoriale che nazionale, cercando di dare risposte concrete agli studenti.
In quale modo si differenzia la vostra lista dalle altre?
Io penso che Zero Alibi si differenzi per l’inclusività e per l’attività dimostrate, in quanto facciamo azioni per tutto l’anno, facciamo formazione a 360°, ci vediamo una volta a settimana in occasioni in cui si parla sempre, creando un legame non legato solo limitato alla lista, ma che si estende alla vera amicizia, un qualcosa che esiste ora e sono sicuro che persisterà.
Qual è un punto del vostro programma che ritieni fondamentale?
Come già menzionato, qualcosa che è fondamentale per noi è l’inclusività e la formazione degli studenti, perché, come si può anche vedere dai punti che portiamo, la formazione è la cosa più importante per uno studente, in quanto ciò che si impara non si dimentica e torna poi spesso molto utile nella vita.
Lista IV – Factotum – Alejandro Aramini, III G
Quali sono le ragioni che ti hanno spinto a candidarti?
Io mi candido ormai da 4 anni a questa parte. In Factotum sono entrato un po’ a caso, dato che cercavano un candidato maschio di 5 ginnasio, ma da lì mi sono sempre interessato del mondo della politica studentesca, che è la mia dimensione, parte da qualcosa più goliardico come la propaganda e arriva a proposte concrete e serie come i punti del programma. Lì mi ha spinto la voglia di portare avanti questa lista al suo nono anno.
Per quale motivo uno studente dovrebbe votare Factotum e non altre liste?
Factotum ha sempre portato una sorta di “moda” nel Giulio Cesare, faccio un esempio: la propaganda. I banner, le bandiere… sono tutte cose che Factotum ha portato con il tempo e che poi altre liste hanno copiato. Passando invece a un discorso più concreto, se mi chiedessi qualcosa sulla mia lista, penso che riuscirei a parlarne anche per mezz’ora. Altre liste sono basate specialmente su rapporti umani – che è una cosa giusta – ma noi poi facciamo anche cose concrete.
In quale modo si differenzia la vostra lista dalle altre?
Si differenzia non portando semplicemente punti: ci sono cose che si possono fare anche perdendo le elezioni, come il volontariato. Sono infatti cose che nel concreto puoi fare anche se non sei rappresentante d’istituto, mentre quest’anno abbiamo deciso di cambiare pagina da queste proposte obsolete e inutili.
Qual è un punto del vostro programma che ritieni fondamentale?
Abbiamo deciso di portare questi punti chiamati “Factotum in azione”. In questi anni abbiamo notato che alcuni problemi, come quello dei bagni mal funzionanti, non sono colpa del consiglio d’istituto, ma di questioni burocratiche legate alla provincia di Roma. Questo punto si basa sul capire come istruire un dialogo con la provincia, per poi arrivare anche ad azioni di protesta.
Quali sono, per voi, le priorità che la scuola dovrebbe avere?
Per noi la scuola dovrebbe avere come priorità la coesione studentesca, che poi si dovrebbe spaziare sul fare cose tutti insieme; in secondo luogo, poi, portare sindacalismo studentesco all’interno della scuola, fare politica studentesca ed avere un dialogo e un programma politico. Dentro la scuola ci devono essere molte voci che esprimono le loro idee.
Lista V – Open Mind – Pietro Bianchi, III A
Quali sono le ragioni che ti hanno spinto a candidarti?
Mi sono candidato per diversi motivi: in primis perché sono in questa lista da quando ero in quinto ginnasio, è una passione che ho ereditato dai primi candidati degli anni scorsi vedendo l’impegno che ci mettevano e il gran apporto che davano alla scuola. Mi hanno trasmesso poi la volontà di fare la differenza e di mettermi, ho pensato che fosse un atto nobile provare in prima persona a dare il mio contributo alla scuola, per migliorarla.
Qual è un punto del vostro programma che ritieni fondamentale?
Al di là degli eventi e della fashion week, gli altri nostri punti sono abbastanza unici e in pieno stile Open Mind, perché toccano diverse tematiche per noi importanti, come la beneficenza, chiodo fisso che abbiamo cercato di riprodurre anche quest’anno, oppure l’open tutor, che se ben realizzato può essere un fiore all’occhiello per la lista. Se si riuscisse infatti ad avviare bene la piattaforma su cui trovare e offrire gli appunti presi a lezione, legando tutti gli studenti, ne sarei davvero felice, sarebbe un’eredità che mi farebbe piacere lasciare alla scuola. Anche il podcast, a dire il vero, se realizzato per bene, potrebbe essere una grande opportunità. Sono molto soddisfatta di tutti i punti che proponiamo, perché penso che siano tutti necessari e tutte attività pensate, ragionate e non campate per aria, che possono aiutare davvero la scuola a migliorarsi.
Quali sono, secondo voi, le priorità che dovrebbe avere la scuola?
Al primo posto penso ci debba essere la formazione dei ragazzi. La chiave è formare e istruire i ragazzi dal punto di vista umano, aiutarli a capire chi sono e come conoscersi. Dopo di ciò, questo percorso di formazione e di istruzione didattica deve avvenire nel migliore dei modi e in un ambiente ordinato, organizzato e pulito. Spesso ci sono infatti diverse mancanze, non c’è il sapone in bagno né la carta, c’è sporcizia in giro, la mancanza poi delle macchinette, che fa sì che i ragazzi non possano prendere nemmeno una bottiglia d’acqua… Penso dunque che l’istruzione debba avvenire in un ambiente consono e dignitoso, e che il rapporto tra docenti, dirigenza e studenti dovrebbe essere limpido e trasparente.
Per quale motivo uno studente dovrebbe votare Open Mind e non altre liste?
Per tutto ciò che ho detto prima. Ritengo che questa sia una lista che cerca di essere diversa, che cerca profondamente di portare cose nuove. Guardando anche agli anni precedenti, si può capire che, come sempre, quest’anno saremo dalla parte degli studenti, cercando di portare avanti iniziative a beneficio della scuola; credo che le nostre battaglie siano nobili e uniche.
Lista VI – Ultimatum – Damiano Nascia, III G
Quali sono le ragioni che ti hanno spinto a candidarti?
In primis, per un interesse molto forte per la scuola, un legame sincero e potente. Viste le esperienze che ho avuto in passato all’interno dell’istituto, ritengo di essere capace, grazie anche ovviamente a tutti i ragazzi che ho dietro, e ritengo di poter migliorare la scuola e dare un buon apporto, mettendoci il nostro e le idee che vogliamo portare.
Per quale motivo uno studente dovrebbe votare Ultimatum e non altre liste?
Innanzitutto perché vincono le stesse liste da diversi anni e noi vogliamo portare un’aria di cambiamento. Avrete letto il nostro programma, i nostri punti sono incentrati sul far capire che la rappresentanza d’istituto serve per capire come funzionano certe cose e per cambiarle, sperando che gli studenti possano tornare a interessarsi alla vera vita della scuola e a chi vuole cambiare le cose, per far capire che non si deve portare solo casino fuori scuola, ma tanto altro.
In quale modo si differenzia la vostra lista dalle altre?
Innanzitutto per la concretezza dei punti, poi perché a prescindere dalla vittoria, vogliamo donare un lascito alla scuola e un’idea di combattere l’indifferenza. Vogliamo portare gli studenti a interessarsi di quello che accade dentro la scuola, per non restare fermi e non essere un altro mattone nel muro, come cita la canzone a cui ci ispiriamo, Another brick in the wall. La libertà è la partecipazione e speriamo di portare questo effetto dentro la scuola.
Quali sono per voi le priorità che dovrebbe avere la scuola?
Innanzitutto ascoltare, anche attraverso il comitato studentesco, le proposte dei ragazzi, perché abbiamo un sistema scolastico decisamente vecchio e, con il tempo, le priorità e gli interessi degli studenti cambiano. Serve dunque un organo diretto con cui parlare; quindi la priorità dovrebbe essere ascoltare gli studenti e rendere più agevole la vita, anche secondo punti di vista più tecnici e giuridici, come il regolamento aggiornato ormai 10 anni fa.
Qual è un punto del vostro programma che ritieni fondamentale?
Il punto a cui teniamo di più è quello che noi chiamiamo “tutoraggio fra pari”, che alcuni studi in Lombardia hanno dimostrato funzionare. Spesso succede magari che un ragazzo dell’ultimo anno non abbia interesse di aiutare uno più piccolo, ma si possono mettere tasselli e obiettivi che possono convincere lo studente a farlo, come ad esempio ricevere un credito formativo, ore di PCTO, o fare in modo che questo progetto valga come ore di orientamento.