di Greta Evangelisti, III F
I riflessi di Vienna cambiano sempre.
Silenti ori di sesso fugace
Bianchi frammenti di melodie
(il valzer se lo porta via il vento)
Fondi opachi di cafè in cui
Si sussurrano speranze di modernità
E si fuma l’anima con il tabacco.
Rifrangenti vetrine di delizie dolciarie
Fanno cadere nel vuoto propositi
Di virtù e decoro (l’ennesima Sacher…)
Si sente ancora lo strascico di seta
Sfiorare l’asfalto e sollevare polvere.
Si sente una città che si solleva
E cade, solleva e cade.
Non si sa il perché delle sue
Scomposizioni
Non si sa perché, come una bozza,
Vienna si cancella e si ridisegna
La sua analisi interiore è buia
Non ha riflessi di uno specchio.
I riflessi di Vienna cambiano sempre.